La verità sulla morte di Liliana Resinovich in una lettera di Sterpin acquisita dagli investigatori
C’è una lettera che Claudio Sterpin, l’uomo che si è da sempre definito un caro amico di Liliana Resinovich, ha scritto e consegnato a un'amica e vicina di casa della donna trovata morta a inizio gennaio a Trieste. Una breve lettera in cui Sterpin ha scritto la propria verità sulla morte della sua amica e che adesso, secondo quanto anticipa il quotidiano Il Piccolo, è stata acquisita dagli investigatori.
La lettera di Claudio Sterpin su Liliana
Già nei giorni scorsi i media avevano dato notizia dell’esistenza di questa lettera sul giallo di Trieste scritta da Claudio Sterpin. L’uomo, sin dall’inizio di questa storia – Liliana Resinovich era scomparsa da casa a Trieste prima di Natale – ha detto di aver avuto con la sessantatreenne una amicizia molti anni fa e di aver riallacciato i contatti solo da qualche mese. Avevano una relazione affettuosa a suo dire, con Liliana che una volta a settimana andava a casa sua anche per aiutarlo nelle faccende domestiche. Anche la mattina in cui è scomparsa Liliana avrebbe dovuto raggiungere Claudio a casa.
Le tre persone che potrebbero essere coinvolte nel giallo di Trieste
Nella lettera, Claudio Sterpin avrebbe scritto tre nomi di persone che potrebbero essere coinvolte, se non protagonisti, nella morte dell’amica Liliana Resinovich. “Una ricostruzione personale di come secondo me sono andate le cose”, è quanto avrebbe detto Sterpin. Il quotidiano Il Piccolo riferisce che gli agenti della Squadra mobile hanno convocato Sterpin in questura dopo che l'uomo aveva consegnato lo scritto a un'amica di Resinovich e per accertare se vi siano differenze tra quanto contenuto nella lettera e le dichiarazioni che lo stesso ha fatto nelle scorse settimane. Intanto Sebastiano Visintin, il marito di Liliana, continua a dirsi sereno e tranquillo, perché "estraneo" alla tragica storia della morte della moglie. Ad oggi per la morte di Liliana Resinovich non risultano indagati: l'autopsia sul corpo trovato in due sacchi neri tra la vegetazione del parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste non ha chiarito le cause del decesso.