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Matteo Messina Denaro

La vedova di Vaccarino a Fanpage: “Film ‘Iddu’ su Messina Denaro è l’ennesimo accanimento su mio marito”

La moglie di Antonio Vaccarino spiega a Fanpage.it perché non vedrà il film “Iddu” su Matteo Messina Denaro: “Si tratta dell’ennesimo accanimento su mio marito. Nessuno mi ha contattata”.
A cura di Giorgia Venturini
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A sinistra Toni Servillo che interpreta Catello del film Iddu, a destra Antonio Vaccarino
A sinistra Toni Servillo che interpreta Catello del film Iddu, a destra Antonio Vaccarino
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"Iddu" non è un film sulla biografia di Matteo Messina Denaro. È stato specificato più e più volte. I registi siciliani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza si sono "liberamente ispirati" a fatti realmente accaduti durante la latitanza di Matteo Messina Denaro. Quali? La pellicola si concentra sulla corrispondenza epistolare tra il boss di Castelvetrano e Catello: quest'ultimo – come spiega la trama – è un detenuto, nonché un politico condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, che accetta di aiutare i servizi segreti a catturare il super latitante in cambio della libertà.

Catello – come confermano anche varie descrizioni del film – è ispirato ad Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano che collaborò con i servizi segreti per cercare di catturare il latitante. Il politico riuscì a instaurare nei primi anni duemila un rapporto epistolare con il boss tramite nomi in codice: lui si chiamava "Svetonio", Messina Denaro "Alessio". Vaccarino non è mai stato condannato per associazione mafiosa. È morto all'età di 76 anni nel 2021.

Il film Iddu si basa sul libro Lettere a Svetonio del 2008 scritto da Salvatore Mugno: Catello quindi non è frutto della fantasia ma è Antonio Vaccarino. Cosa pensa la famiglia dell'ex sindaco di Castelvetrano dell'uscita di questo film? Fanpage.it ha intervistato la moglie di Vaccarino, Gisella D’Anna.

Ad oggi è uscita trama e trailer del film "Iddu" ma non vi è dubbio che si fa riferimento a suo marito. Che ne pensa?

Quando si dice la verità, io sono contenta. Perché dire la verità significa quello che le persone hanno fatto per il bene della società, il sacrificio dei servitori dello Stato. Ma da quello che si vede dal trailer, il film che ha distorto la realtà: i registi dicono che è liberamente ispirato quello che è successo. Questo però non dà loro il diritto di distorcere la verità. Posso capire romanzare una storia, ma alterare la realtà…

Mio marito viene presentato come una persona squallida, come un delinquente. Ovvero tutto l'opposto di quello che ha fatto.

Anzi, è stato suo marito a contattare i servizi segreti…

Mio marito ha avuto sempre il bisogno di rispettare lo Stato. Era un uomo libero, non è come dicono loro che si trovava in galera. Era animato dallo spirito di giustizia e di verità. Così come non è mai stato condannato per associazione mafiosa. Mio marito nel 1997 era già fuori dal carcere, ha scontato 6 anni a Pianosa in attesa di giudizio e ha subito le più grosse angherie e soprusi per la quale tutta la famiglia ha molto sofferto.

Nel 1992 lui aveva 27 capi di imputazione, in Appello poi tutte le accuse sono cadute perché chi lo accusava era un falso pentito. I servizi segreti hanno testimoniato in favore di mio marito nei processi. Aveva avuto anche una revisione del processo sulla condanna di droga. E ora ci vediamo presentare un film del genere? È esagerato quello che hanno fatto a mio marito e a tutta la nostra famiglia. Questo film è l'ennesimo accanimento.

Dal trailer del film si capisce anche che c'è un personaggio che rappresenta lei, ovvero la moglie di "Catello". Che ne pensa? 

Sembro che faccia parte di una mentalità e famiglia mafiosa che è ben lontano dal mio pensiero. Io sono stata insegnante, ho fatto insieme a mio marito attività antimafia. Provengo da una famiglia di militari, mio padre era maresciallo capo della Guardia di Finanza andato in pensione con tutti gli onori. Sono cresciuta quindi con la mentalità della giustizia e del rispetto nei confronti dello Stato.

Andrà a vedere il film? 

Non lo so, ho avuto difficoltà a vedere il trailer anche perché sono cardiopatica. Ho paura di far preoccupare la mia famiglia. Ma poi cosa devo andare a vedere?

Voi non siete mai stati contattati da alcun regista o sceneggiatore durante le riprese del film? 

No, noi abbiamo scoperto questo film ora. Nessuno ha avuto l'esigenza di capire e di conoscere come sono andati i fatti.

Pensate di intervenire legalmente? 

Dopo che è uscito il film prenderemo una decisione.

Suo figlio Salvatore, che a Castelvetrano ha una sala cinema, ha deciso di non proiettare il film. Ha trovato l'appoggio dei concittadini? 

Sì. Abbiamo ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà, hanno capito tutto. Chi vorrà potrà proiettarlo in piazza, dove vogliono. Ma nel nostro cinema no.

Si aspetta nel caso delle scuse da qualcuno dopo questo film? 

Mi augurerei che si rendessero conto che hanno colpito delle persone già addolorate per le ingiustizie che abbiamo subito. Mio marito ha sacrificato la sua vita per il bene dello Stato.

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