La vedova dell’ambasciatore Attanasio ucciso in Congo: “Il nostro amore vive nei progetti umanitari”
"Luca vive nei progetti umanitari e il suo ricordo continua a fare del bene a chi ha bisogno, per contribuire concretamente a costruire un mondo migliore". Sono le parole commosse di Zakia Seddiki, vedova dell'ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio, ucciso in un'imboscata a Goma nel febbraio del 2021. Nel terzo anniversario della morte del diplomatico nella mattinata di oggi, mercoledì 28 febbraio, si è svolta la commemorazione presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per mantenere accesa l’attenzione sulla figura di Attanasio e sulla strage in cui è rimasto vittima insieme al carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo.
"Parlo spesso con Luca nel mio intimo – ha detto Zakia Seddiki a Fanpage.it – se fosse ancora vivo gli direi che sono orgogliosa di lui come diplomatico, come uomo attento ai diritti umani, civili e sociali, come marito e padre. A me e alle nostre tre figlie manca tantissimo e lo amiamo".
"Memoria come forza propulsiva del lavoro dei diplomatici"
La vedova Attanasio ha commentato la celebrazione di stamattina come "un momento importante non solo per ricordare mio marito, ma anche per sottolineare il valore della memoria come forza propulsiva del lavoro dei diplomatici". Ad aprire la cerimonia la deposizione di una corona di fiori alla Scalea Luca Attanasio a Piazzale della Farnesina da parte del ministro Antonio Tajani, alla presenza del generale D. Francesco Luigi Gargaro, comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. "L’Italia ha perso due figli, due servitori dello Stato – ha commentato Seddiki – Con Luca abbiamo perso anche Vittorio Iacovacci che, come dice il generale D. Francesco Luigi Gargaro, "è un esempio di fedeltà, coerenza, determinazione e coraggio ed è portatore di valori straordinari".
"Il nostro amore vive nei progetti umanitari in ricordo di Luca Attanasio"
La vedova Attanasio ha ricordato con amore, commozione e grande stima il marito: "Luca era una persona dal cuore grande, che si impegnava molto per il suo Paese, rappresentandolo con cuore e passione in tutto ciò che faceva. Penso che sia un esempio non solo per le sue figlie, ma anche per l'Italia. Il mio desiderio, quello che poi era anche il suo, è di continuare con determinazione a portare avanti progetti umanitari, affinché Luca, insieme al suo amore e alla sua dedizione verso il prossimo, continuino a vivere nelle opere di bene. Questo è quello che voglio fare senza fermarmi, ma continuando sempre con passione nel suo ricordo. Nei progetti umanitari e per i diritti di tutte le persone l'amore di Luca, il nostro amore, non morirà mai".
Il progetto pilota in Marocco: "Mama Sofia accorcia le distanze nella cura"
Zakia Seddiki con la sua Fondazione "Mama Sofia" dà vita e gestisce iniziative umanitarie in Congo e in altri Paesi africani. Oggi è stato presentato il progetto pilota "Mama Sofia accorcia le distanze nella cura" avviato in Marocco e realizzato in collaborazione con Dedalus e ospedale Gaslini. L'iniziativa vede la collaborazione tra istituti di ricerca ed aziende italiane leader nel settore tecnologico e alcuni ospedali italiani d'eccellenza.
Le aziende italiane mettono a disposizione soluzioni avanzate, tra cui cartelle elettroniche, sistemi Pacs per la gestione delle immagini diagnostiche, i dispositivi indossabili multi-parametrici e non invasivi (certificati) per il monitoraggio dei parametri vitali, oltre ad un portale dedicato per la raccolta dei dati, l’interazione con i pazienti e la formazione del personale sanitario marocchino.
Il progetto ha come obiettivo quello di far raggiungere una maggiore autonomia al personale sanitario del Marocco e il potenziamento della prevenzione delle malattie, grazie al monitoraggio regolare dei parametri, consentendo diagnosi tempestive e interventi preventivi. "Luca diceva sempre ho una grande responsabilità, grande come il mio Paese – ha commentato entusiasta del progetto la vedova Attanasio ricordando le parole del marito – Non è una missione facile, ma è importante per tanti nostri concittadini e per la nostra bandiera".