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La Variante Omicron è predominante all’81% in Italia, i dati dell’Iss regione per regione

L’indagine rapida per la stima della prevalenza delle varianti del coronavirus dell’Istituto Superiore di Sanità: Omicron rappresenta l’81% dei casi ma la Delta continua a circolare.
A cura di Antonio Palma
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La variante Omicron del coronavirus SARS-CoV-2 è ormai largamente predominante in Italia con una incidenza dell'81% dei casi. Quello che appariva ormai evidente di fronte all'impennata di contagi che ha colpito l’Italia è stato ratificato dall’Iss nell’ultima indagine rapida per la stima della prevalenza delle varianti VOC (Variant Of Concern). La quick survey, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il Ministero della Salute, le Regioni e le Provincie Autonome, si riferisce ai casi positivi notificati il 3 gennaio scorso e relativi a prime infezioni, non follow-up.

Variante Omicron in alcune regioni al 100%

Nel dettaglio, l’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità ha calcolato che nel nostro Paese la stima di prevalenza a livello nazionale della variante omicron del coronavirus, ottenuta come la media delle prevalenze nelle diverse Regioni, è pari all’80,75% con una variabilità regionale che va tra il 33% e il 100%. In pratica ci sono regioni dove ormai la totalità dei nuovi casi di contagio è rappresentata dalla mutazione del virus, come la Basilicata, e altre invece dove si attesta sotto il 70 per cento come Veneto  o la Valle D'Aosta. Largamente scalzata dunque la variante delta che, secondo la stessa indagine, si attesta ora al 19,22% con un range tra regioni che va da 0% a 66.7%. Un dato che confermale aspettative anche se nell’ultima indagine sulle varianti relativa ai casi del 20 di dicembre 2021, la prevalenza della omicron era stata stimata al 21%.

Variante Omicron regione per regione
Variante Omicron regione per regione

Variante delta continua a circola nel Paese

“Questi risultati mostrano una rapida diffusione della variante omicron, in linea con quanto già descritto recentemente in altri Paesi Europei . Inoltre, non bisogna trascurare il fatto che la variante delta co-circola nel Paese, sia pure con una prevalenza che sta diminuendo progressivamente nel tempo, che suggerisce uno svantaggio competitivo nei confronti di omicron” sottolineano dall’Iss, aggiungendo che “Nell’attuale scenario è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la diffusione delle varianti virali circolanti e/o emergenti, ed in particolare, di quelle a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate ad una potenziale evasione della risposta immunitaria”.

Individuati sotto-lignaggi delle varianti

In totale, hanno partecipato all'indagine tutte le Regioni/PPAA e complessivamente 120 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità Militare e sono stati sequenziati 2632 campioni. In dettaglio, tra le 2571 sequenze ottenute per l'analisi ne sono state individuate 512 riconducibili a variante delta e 2058 riconducibili a varnate Omicron. Sono stati segnalati inoltre 43 diversi sotto-lignaggi AY.n (variante delta), di cui i più frequenti sono: AY.43 (28,5%), AY.4 (14%) e AY.122 (13,2%). Complessivamente, dieci Regioni/PA hanno notificato sequenze appartenenti al lignaggio AY.4.2 (e relativi sotto-lignaggi); nel 56,5% (13/23) di queste sono state identificate le mutazioni Y145H e A222V (delta plus).

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