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La terribile morte di Simone: ha tentato di difendersi dalla madre assassina

Una pugnalata al cuore e altre alle braccia e alle spalle: è il quadro, terribile, che emerge dall’esame autoptico condotto sul corpo di Simone Forconi, 13 anni, ucciso dalla madre Debora Calamai la Vigilia di Natale a San Severino Marche (Macerata).
A cura di Redazione
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È stata una pugnalata, mortale, al cuore, quella che ha tolto la vita al piccolo Simone Forconi, 13 anni, ucciso dalla madre Debora Calamai la Vigilia di Natale a San Severino Marche, in provincia di Macerata. La donna ha inferto altre otto coltellate, alle braccia e alla schiena del piccolo, segno che Simone ha tentato disperatamente di difendersi dalla mano omicida della mamma: questo è quanto emerge dall'autopsia del 13enne, condotta dal medico legale Adriano Tagliabracci. Per il padre di Simone, Enrico Forconi, ha assisto come perito di parte il medico Mariano Cingolani.

Subito dopo l'autopsia, la salma del bambino è stata restituita ai familiari per i funerali, che si terranno lunedì alle 10 nella chiesa di San Domenico a San Severino Marche. Debora Calamai, 38 anni, in cura psichiatrica da 2007, separata dal marito e terrorizzata dall'idea di perdere il figlio che Forconi aveva chiesto in affido esclusivo, è comparsa stamane davanti al giudice per le indagini preliminari per l'udienza di convalida dell'arresto.

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