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La tentata rapina e poi la fuga, cosa è successo ai due minori scomparsi per 9 giorni a Olbia

Restano in una comunità di recupero i due minorenni di 15 e 17 anni scomparsi per nove giorni a Olbia e ritrovati il 3 febbraio dalle forze dell’ordine. La Procura dei minorenni di Sassari ha confermato la misura cautelare per i due: sono accusati di tentata rapina a un esercizio commerciale.
A cura di Susanna Picone
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Per oltre una settimana la vicenda dei due amici minorenni “scomparsi” in Sardegna ha tenuto con con il fiato sospeso la città di Olbia e non solo: ben presto la vicenda dei due ragazzi di 15 e 17 anni è divenuta notizia nazionale, con trasmissioni come Chi l’ha visto? che hanno acceso i riflettori e accolto gli appelli dei familiari che il 26 gennaio avevano denunciato la scomparsa degli adolescenti, comprensibilmente preoccupati per la loro sorte.

Le forze in campo hanno fin da subito preso seriamente la scomparsa dei giovani, cercando di delineare il contesto e le abitudini dei due. Le operazioni sono state complicate "da un contesto socio culturale e da un atteggiamento troppo spesso restio alla collaborazione con le forze dell'ordine", avevano fatto sapere dalla Questura, ma alla fine, fortunatamente, i due giovani sono stati trovati e pian piano si sta ricostruendo quanto effettivamente accaduto.

Oggi in Questura a Olbia è stata organizzata una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Dirigente del Commissariato P.S. di Olbia e il Sostituto Procuratore della Procura per i Minorenni di Sassari, che ha seguito tutta l’attività relativa alla scomparsa e al successivo ritrovamento dei due minori. Già sabato 3 febbraio era emerso che i due ragazzi si erano nascosti dopo un tentativo di rapina a mano armata, è emerso oggi che restano in una comunità di recupero in attesa di essere interrogati dalla Procura dei minori.

La Procura dei minorenni di Sassari ha confermato la misura cautelare per i due che sono accusati di tentata rapina a un esercizio commerciale nel centro gallurese. Per questo motivo i due ragazzi si sarebbero dati alla fuga nascondendosi per nove lunghi giorni. Le indagini per chiarire tutti gli aspetti della vicenda sono ancora in corso, con gli inquirenti che sono alla ricerca di chi potrebbe avere aiutato i due ragazzini a nascondersi.

"La nostra prima preoccupazione è sempre stata quella di ritrovare i due ragazzi sani e salvi, il reato di cui sono accusati, durante la fase delle ricerche, è sempre stato un elemento marginale – ha detto la procuratrice per i Minorenni di Sassari, Luisella Fenu – nessuno ha mai cercato di incastrare nessuno. I giovani vanno aiutati e seguiti in un percorso educativo, familiare e scolastico, questo è sempre la nostra preoccupazione primaria e in questo senso rivolgo un appello a tutte le istituzioni".

Stando a quanto emerso, il 15enne e il 17enne sono stati rintracciati e fermati nella zona della chiesa campestre di Santa Lucia, ma non erano nascosti lì. Si sarebbero spostati in quella zona solo in un secondo momento. Il dirigente del Commissariato di Olbia, Raffaele Bracale, ha spiegato che l’attività di ricerca "ha fatto pressione sui ragazzi", che si sono spostati nell'area che stavano presidiando da giorni.

"Li abbiamo portati in commissariato, apparivano denutriti, li abbiamo rifocillati e gli abbiamo dato degli abiti puliti. Hanno incontrato i genitori e poi abbiamo dato esecuzione ai provvedimenti della Procura", ha aggiunto.

La procuratrice Fenu ha approfittato della conferenza stampa di oggi per concentrarsi sul fenomeno del disagio giovanile: "Voglio fare un appello, sia alle scuole che alle famiglie, per la prevenzione del malessere dei giovani. Quello di Olbia è un territorio molto difficile, forse esistono pochi sbocchi e pochi stimoli. La scuola e la famiglia devono necessariamente appoggiarsi alle istituzioni che, come avete visto, hanno funzionato. Abbiamo apprezzato la collaborazione delle famiglie".

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