La telemedicina salva la vita a una bimba, il dottore: “Il suo cuore aveva smesso di battere per 20 secondi”

Fulvio Gabbarini, Responsabile di Aritmologia dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, racconta a Fanpage.it come l’assistenza sanitaria a distanza abbia permesso di salvare una bambina di 13 anni dopo un arresto cardiaco.
A cura di Gabriele Rossetti
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L'ospedale infantile Regina Margherita di Torino
L'ospedale infantile Regina Margherita di Torino

All'ora di pranzo dello scorso 15 agosto, mentre si trova in vacanza non lontano dal Piemonte, il dottor Fulvio Gabbarini, Responsabile di Aritmologia dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, riceve un sms sul suo cellulare. Si tratta di un alert che lo avvisa che una sua giovanissima paziente ha urgente bisogno di un intervento. La bambina ha subito un arresto cardiaco ed è svenuta in casa. Proprio per monitorare la sua condizione, qualche tempo prima il medico le aveva impiantato sottocute un piccolo apparecchio – anche conosciuto come Loop Recorder – in grado di controllare e registrare il battito in tempo reale, programmato in maniera che potesse trasmettere un sms in caso di anomalie causate dal cuore.

Alla vista del messaggio Gabbarini racconta di non aver esitato un attimo. Sale in macchina e corre spedito in direzione Torino dove lo aspetta la sua equipe, prontamente istruita sulle procedure da seguire per impiantare alla bimba un pacemaker una volta arrivata in pronto soccorso.

"Per la prima volta, per lo meno da noi, il telemonitoraggio ha salvato la vita di una bambina", racconta con orgoglio e commozione il dottore a Fanpage.it. "Il Loop Recorder – prosegue il medico – è riuscito a trasmettere quello che è successo, ovvero che la bambina è svenuta, è caduta a terra perché il suo cuore si è fermato per 20 secondi per poi ripartire in autonomia".

Il dottor Fulvio Gabbarini, Responsabile di Aritmologia pediatrica
Il dottor Fulvio Gabbarini, Responsabile di Aritmologia pediatrica

La diagnosi trasmessa dal Loop Recorder ha consentito di individuare quale fosse il reale problema della piccola – che da tempo manifestava perdite di conoscenza e malori – escludendo così l'ipotesi dell'epilessia presa in considerazione in un primo momento. "È stata una diagnosi immediata, veloce e sicura – rivela il Responsabile di Aritmologia pediatrica- e che ha permesso di risparmiare moltissimo tempo perché non c'è stato bisogno di ulteriori accertamenti". Una volta arrivato in ospedale, infatti, il medico ha effettuato personalmente l'impianto di un pacemaker alla paziente che oggi "sta benissimo, non sviene più, è tranquilla" e può condurre una vita normale.

Quella vita che le è stata salvata anche grazie alla telemedicina che, assicura il dottor Gabbarini, "è qualcosa di molto importante che permette di arrivare a casa del paziente e di parlare con lui anche a distanza. Col monitoraggio da remoto noi possiamo capire perfettamente qual è la condizione, nel nostro caso del cuore del paziente, e addirittura per alcune cose programmare gli apparecchi a distanza. È un grande aiuto all'opera umana, senza la quale, però, non sarebbe nulla, ma possiamo affermare che la telemedicina è il futuro".

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