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La strage di Erba di Olindo e Rosa

La strage di Erba torna in Cassazione: cosa può succedere oggi ai coniugi Rosa e Olindo Romano

È attesa, forse già in giornata, la decisione della Corte di Cassazione sul ricorso presentato dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi contro la sentenza della Corte d’Appello di Brescia, che lo scorso luglio ha rigettato l’istanza di revisione per il processo sulla Strage di Erba. “Olindo e Rosa si sentono – dice l’avvocato Schembri a Fanpage.it -, sono entrambi provati ma sperano nell’accoglimento del ricorso”.
A cura di Chiara Daffini
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Rosa Bazzi e Olindo Romano
Rosa Bazzi e Olindo Romano
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Si apre oggi in Cassazione quello che potrebbe essere l'epilogo o un nuovo prologo alla strage di Erba. L’11 dicembre del 2006, in un appartamento di via Armando Diaz a Erba (Como) venivano uccisi Raffaella Castagna, il figlioletto Youssef, Paola Galli e Valeria Cherubini. Del plurimo omicidio sono stati ritenuti colpevoli in tre gradi di giudizio e condannati all'ergastolo, i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicini di casa delle vittime.

La richiesta di revisione del processo, inizialmente accolta dalla Corte d'Appello di Brescia, si era poi conclusa, proprio nel tribunale bresciano, con l'inammissibilità a riaprire il caso in un nuovo processo e tocca ora ai giudici della Quinta sezione della Cassazione decidere se confermare definitivamente o smentire tale rigetto.

Udienza pubblica in Cassazione, la difesa: "Ricorriamo contro violazioni di legge"

"Ci sarà un'udienza pubblica – spiega a Fanpage.it l'avvocato Fabio Schembri, legale di Olindo Romano – verrà discusso il nostro ricorso e poi naturalmente la decisione sarà successiva, probabilmente nella medesima giornata, ma nel tardo pomeriggio o in serata".

Fabio Schembri
Fabio Schembri

Le due opzioni sono che la Corte di Cassazione annulli la sentenza di Brescia, che dichiarava chiuso il caso con la colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi, oppure che la confermi. In quest'ultimo caso per i coniugi di Erba l'ergastolo rimarrebbe definitivo.

"Nel nostro ricorso contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia – dice Schembri – abbiamo elencato quelle che per noi sono state plurime violazioni di legge, manifesti vizi di illogicità, della motivazione della Corte bresciana. In particolare – continua l'avvocato – per quanto concerne le modalità della procedura seguita, dove gli elementi di prova allegati alla richiesta di decisione sono stati assunti come se fossero le prove stesse, valutati solo sulla carta".

Un'altra ragione elencata nel ricorso sarebbero "aspetti anche di logicità della motivazione della sentenza – precisa Schembri -, perché alcuni testi ritenuti nuovi sono stati valutati inattendibili senza che venissero ascoltati in esame e contro esame".

Rosa Bazzi e Olindo Romano sperano

Olindo Romano e Rosa Bazzi, che oggi si trovano in carcere a Bollate e a Opera, mantengono fra loro i contatti: "Si sentono – conferma l'avvocato di Olindo Romano -, entrambi sono in condizioni fisiche che potrei definire decenti, il problema resta l'aspetto psicologico, per cui sono molto provati – conclude il legale -, entrambi sperano che il ricorso venga accolto".

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