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La strage degli invisibili: dal 1997 a Napoli morti 233 senza fissa dimora

I dati forniti dalla Comunità di Sant’Egidio sono drammatici: nel capoluogo partenopeo e nei suoi dintorni negli ultimi diciotto anni sono morti decine di clochard. Saranno ricordati uno ad uno tra febbraio e marzo con l’accensione di una candela per ciascun senza fissa dimora.
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Un senza fissa dimora.
Un senza fissa dimora.

Sono 233 i senza fissa dimora morti per strada a Napoli e nei dintorni negli ultimi diciotto anni, oltre dieci ogni anno, quindici nel 2014, ben sei nel solo mese di gennaio del 2015 a causa di uno degli inverni più freddi e piovosi che molti partenopei possano ricordare. I dati, forniti dalla Comunità di Sant’Egidio, sembrano quelli di un bollettino di guerra. Una guerra invisibile, come invisibili sono, quasi sempre, i clochard che vivono per strada nel capoluogo partenopeo e nelle altre province della Campania. Una vera e propria strage di cui nessuno sembra accorgersi. Morti che non fanno rumore e che, al massimo meritano un trafiletto in qualche pagina interna dei quotidiani locali.

Probabilmente quasi nessuno, infatti, si ricorda di Lalith, un cittadino dello Sri Lanka, morto la notte del primo dell’anno a piazza Cavour, dopo essere stato sbattuto fuori dai vigilantes dalla stazione della metropolitana perché era ubriaco. Anche il nome di Stefan dice poco ai napoletani: era un romeno sofferente di cuore morto di freddo nei pressi della stessa piazza. I 223 nomi, però, corrispondono a 223 persone che non ci sono più e sono morte perché rimaste sole, abbandonati da tutti. Da diciotto anni la Comunità di Sant’Egidio le ricorda una dopo l’altra: i nomi verranno letti nel corso di quattro messe che si terranno nei prossimi giorni in diverse chiese campane e per ogni senza fissa dimora sarà accesa una candela, simbolo di vita.

Il primo sarà quello di Elisa Cariota, un’anziana che viveva all’interno della stazione centrale di piazza Garibaldi e che è morta il 17 febbraio di diciotto anni fa. Le celebrazioni si terranno sabato 14 febbraio, alle 10.30, nella chiesa di santi Filippo e Giacomo ad Aversa; domenica 15 febbraio, alle 11, nella basilica dei santi Severino e Sossio a Napoli; domenica primo marzo nella chiesa del Sacro Cuore a Napoli; ancora a marzo, in una data da definire, nella chiesa di Santa Maria Assunta in cielo di San Giovanni a Teduccio. Domenica, dopo la celebrazione liturgica nei pressi della chiesa di San Severino verrà offerto un pranzo ai senza fissa dimora. E' attesa la partecipazione di almeno trecento persone tra senzatetto e volontari che quotidianamente provano ad aiutarli.

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