La storia di una padre che ogni mese deve risarcire l’uomo che ha stuprato la figlia
Ogni mese deve risarcire l'uomo che ha stuprato sua figlia. E’ una storia assurda quella di Davide Zaccarelli costretto a dare ormai stabilmente 350 euro del suo stipendio alla madre di Ezio Foschini, l’uomo che ha violentato sua figlia, poi morta suicida per lo choc subito. Almeno secondo quanto riportato da Libero. L’uomo guadagna circa 1700 euro ma una parte di questi soldi gli vengono pignorati per finire alla donna che ha messo al mondo l’ uomo che in carcere sta scontando una pena definitiva a tre anni per violenza sessuale nei confronti di Elisa, la giovane che nel giugno del 2014 ha deciso di togliersi la vita.
La storia inizia a Faenza, in provincia di Ravenna, nel 2007. Elisa ha 15 anni e frequenta l'istituto d'arte per la ceramica del comune romagnolo. Stando a quanto accertato dall’inchiesta, il suo insegnante le rivolgerebbe attenzioni morbose, anche via sms. Un giorno, i due si ritrovano da soli in ascensore a scuola. Foschini in quell’occasione l’avrebbe baciato e toccato nelle parti intime. Elisa prova a parlarne con la madre, sostenendo però che a essere stata violentata fosse stata un'amica.
Ma il giorno dopo gli insegnanti la trovano in lacrime a scuola e riescono a farle raccontare tutto. Zeccarelli e sua moglie denunciano Foschini, il quale però non viene subito arrestato e continua ad insegnare come se niente fosse. “Non solo – racconta l’uomo nell’intervista – andava in giro diffamando mia figlia dicendo che era una poco di buono. Ha anche scritto una lettera con queste accuse e l’ha fatta firmare a molti studenti. Tra i firmatari c’erano anche compagni di Elisa. Avrei potuto denunciarli per diffamazione ma erano ragazzi, ho capito che erano stati condizionati e per non rovinare loro la fedina penale mi sono fermato”.
Alla fine Foschini viene comunque condannato: in primo grado a quattro anni di carcere e a un risarcimento di 66mila euro: 40mila da dare a Elisa e 26mila euro ai genitori. L’uomo però risulta nullatenente. In realtà avrebbe spostato tutti i suoi soldi sul conto del padre. A questo punto i genitori di Elisa lo denunciano nuovamente: Articolo 388, “mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice”, reato per cui è già stato condannato fino in appello a un anno e mezzo.
A questo punto però arriva la beffa. I Zaccarelli vengono condannati dal giudice civile Flavia Mazzini a risarcire i genitori di Foschini, perché la denuncia penale avrebbe fatto star male il padre dell’insegnante, presunto pedofilo. Era il 29 marzo 2014, tre mesi esatti dopo Elisa si sarebbe uccisa. Aveva 22 anni. Tra interessi maturati e condanna, Davide deve alla famiglia Foschini 40mila euro. “Soldi che non abbiamo, per cui mi pignorano lo stipendio” spiega.
L’ex prof si trova attualmente in carcere, deve scontare ancora un anno per la violenza sessuale e altri 18 mesi per la mancata esecuzione dolosa del risarcimento per la famiglia. La madre, però, poco tempo fa ha chiesto alla famiglia Zeccarelli il pagamento di 21 mila euro di arretrati in 10 giorni, e per questo l’uomo ha deciso di fare appello alle tv nazionali per divulgare l’angosciante vicenda.