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La storia di Janira D’amato, uccisa con 49 coltellate dall’ex fidanzato Alessio Alamia per gelosia

Janira D’Amato fu uccisa a 21 anni dal fidanzato Alessio Alamia Burastero con 49 coltellate nell’aprile 2017 a Pietra Ligure, in provincia di Savona, al culmine dell’ennesimo scatto di gelosia dopo che lei lo aveva lasciato per i suoi atteggiamenti morbosi e ossessivi.
A cura di Antonio Palma
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All’inizio sembrava una storia d’amore comune quella tra Janira D'Amato e Alessio Alamia Burastero ma appena un anno dopo quella relazione si rivelerà in tutti i suoi aspetti più malati quando il giovane uccise con 49 coltellate la ventunenne, nell'aprile 2017 a Pietra Ligure, in provincia di Savona, al culmine dell’ennesimo scatto di gelosia.

Una violenza brutale quella andata in scena il 7 aprile 2017 nella casa in piazzetta Morelli ma frutto di un rapporto non sano caratterizzato dalla morbosa gelosia di lui, reo confesso e condannato poi in via definitiva all’ergastolo nel maggio del 2021. Il massimo della pena quello deciso dai giudici, nonostante la confessione, dettata però dall’efferatezza dell’omicidio, con coltellate date con tale violenza che la lama si spezzò sfregiando anche il volto di Janira, ma anche dall’aggravante della premeditazione che ha precluso al 23enne Alamia le attenuanti generiche.

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Chi era Janira D'Amato, uccisa a coltellate dal fidanzato

Janira D'Amaro era una giovane ragazza piena di sogni e speranza che cercava ancora la sua strada quando ha incontrato sul suo camino il suo omicida. Dopo aver studiato all'Istituto alberghiero, stava seguendo un corso di formazione dell'Accademia di Costa Crociere ad Arenzano quando si è innamorata di Alamia. All’inizio anche lui sembrava innamorato ma pochi mesi dopo ha rivelato il suo vero volto mettendo in atto atteggianti sempre più morbosi. Inizialmente lei lo aveva giustificato fino a quando si era resa conto della relazione tossica decidendosi a lasciarlo. Ma questo lui non lo aveva accettato.

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Chi è Alessio Alamia Burastero, l'ex fidanzata geloso di Janira

Per il Pm, Alessio Alamia cercava il controllo assoluto su Janira, la limitava in tutto con la sua gelosia morbosa arrivando infine a premeditare il suo assassinio quando lei aveva deciso di mettere fine a quel rapporto malato. “Lui era geloso dei suoi successi e non voleva che prendesse il volo. "Una volta, durante una lite, lui le aveva rotto volontariamente lo schermo del cellulare. Janira lo giustificava sempre, lei aveva un animo gentile e provava in qualche modo di cambiarlo e vedere in lui la parte buona" ha raccontato il fratello della vittima.

7 aprile 2017: cosa è successo la sera dell'omicidio

Il corpo senza vita di Janira D'Amato fu ritrovato la notte del 7 aprile del 2017 nell'abitazione in Via Crispi. Poco dopo Alessio Alamia si era presentato ai carabinieri confessando il brutale delitto. Quel pomeriggio Janira D'Amato era andata a casa dell’uomo per riprendere alcune cose ma i due avrebbero litigato dopo che lei aveva deciso di lasciarlo. Alamia a un certo punto ha estratto un coltello che teneva in tasca e ha colpito la vittima accanendosi su di lei con brutalità nel salotto di casa, prima di ripulirsi e andare via lasciandola in una pozza di sangue.

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La confessione di Alessio Alamia, l'autopsia e le 49 coltellate

“È arrivata a casa mia verso le 18,25 e da lì abbiamo iniziato a litigare per la nostra relazione. Lei mi ha dato l'anello. Poi è successo il fatto" ha raccontato Alessio, aggiungendo: “Quante volte l’ho colpita non lo so. Potevo vedere e sentire, ma non controllare il mio corpo”. “Mi sono svegliato quando ho sentito il ‘tac’ del coltello, quando si è spezzata la punta. Ero in un lago di sangue e la chiamavo, allora ho capito che non c’era niente da fare” ha ricostruito Alamia durante il processo. Per i giudici però aveva premeditato da tempo l’omicidio. Alessio Alamia tra le altre cose aveva inserito sul motore di ricerca del browser di navigazione del suo smartphone le frasi “uccidere persone” e “come uccidere una persona senza lasciare traccia

Secondo l'autopsia l’uomo ha usato una lama di 12 centimetri. Sferrando 49 coltellate tra cui due colpi letali al collo. Alessio poi ha infierito sul volto di Janira sfregiandolo varie volte. Janira ha cercato di difendersi dalla furia omicida dell'ex fidanzato come dimostrano I tagli alle mani e agli avambracci, ma non ha potuto fare nulla.

Alessio Alamia è condannato all'ergastolo per l'omicidio di Janira

La Corte di Cassazione ha condannato all'ergastolo in via definitiva Alessio Alamia il 28 Maggio 2021 rigettando il ricorso presentato dai suoi legali contro la sentenza di appello che il 17 dicembre 2019 la Corte d’Assise d’Appello di Genova aveva emesso per l’omicidio di Janira D’Amato. I giudici hanno confermato l’aggravante della premeditazione escluso il reato di stalking così come aveva fatto in primo grado anche la Corte d’Assise di Savona.

Le parole della famiglia di Janira D'Amato

“I miei genitori lo hanno sempre trattato come un figlio, veniva spesso a cenare a casa come una persona di famiglia fino a quando abbiamo capito che questo rapporto non era sano e che lui si comportava male con lei, la limitava in tutto, era geloso dei suoi successi e non voleva che prendesse il volo" ha raccontato Kevin D'Amato, il fratello maggiore di Janira. "La giustizia ha fatto il suo corso, siamo contenti e soddisfatti. Almeno un po' di giustizia per lei, Janira se lo meritava” hanno commentato i parenti della ragazza dopo la condanna.

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