La storia di Hamid, il mascheraio arrivato dall’Iran: “Carnevale vuol dire abbattere le barriere sociali”
"Tutto ha inizio da piccoli pezzettini di carta. Comincio dal bordo e poi procedo con le sopracciglia, il naso e la bocca. Un giorno do vita a una maschera che ride, il giorno dopo a una che piange. Una bella e una brutta. E quando dispongo i pezzi di carta sul naso, mi accorgo che respira, è viva. In quel momento allora capisco che forse loro son vere e noi siamo maschere".
Da una bottega nascosta nel cuore di Venezia, a due passi da piazza San Marco, una voce cattura l'attenzione dei passanti: un uomo con i baffi, gli occhiali e un tricorno veneziano, recita una poesia e le sue maschere fanno da protagoniste. Hamid Seddighi sbuca dal laboratorio del suo retrobottega ed è circondato da centinaia di baute di ogni tipo e grandezza, le pareti del suo atelier sono tappezzate da volti dalle mille forme che sembrano quasi prendere vita.
Ca' del Sol è uno dei gioielli della Laguna, all'interno della bottega ci si tuffa nel Carnevale più autentico, il suo laboratorio è diventato il raduno di numerosi artigiani, le cui realizzazioni il più delle volte prendono spunto proprio dal dialogo con le persone.
"Per me il Carnevale è un periodo di festa prezioso, l'unico momento in grado di abbattere le barriere sociali. I travestimenti da sempre hanno avuto un ruolo importante: il Re si travestiva da povero e viceversa, l'uomo si vestiva da donna e la donna da uomo. Ognuno poteva diventare e sentirsi ciò che voleva", spiega Hamid, partito dall'Iran con il sogno di diventare architetto e ritrovatosi in Italia ad apprendere ben presto l’arte del "maschèrer".
A Fanpage.it, Hamid ha raccontato la sua storia: dalla fuga dalla terra d'origine, alla città che lo ha accolto e adottato.
Da architetto a mascheraio. Cosa ti ha convinto a fare questo mestiere?
Nel 1979 ho lasciato il mio Paese per inseguire un futuro lontano dalla guerra, ambivo alle università di Roma ma poi la sorte mi ha guidato a Venezia. Mi sono fermato qui più tempo di quanto mi aspettassi e poi eccoci qua. Quando sono arrivato in città sono rimasto folgorato da tutti quei negozi di costumi e maschere che sbucavano ovunque. Non ho avuto dubbi, ho capito di voler fare questo mestiere sin da subito. Nel 1986 ho aperto Ca' del Sol, la mia prima bottega.
Da più di trent'anni ormai dai vita alle più svariate maschere di Carnevale. Sei tra i pochi mascherai rimasti a realizzarle a mano. Come hai imparato e qual è il segreto per non perdere l'entusiasmo?
All'inizio non è stato facile trovare lavoro, ho ricevuto diversi no. Un giorno sono entrato in un negozio per chiedere di insegnarmi a fare il mascheraio. La risposta fu: "Qui non c'è lavoro". Non ho perso le speranze e dopo qualche tempo ho incontrato un amico e il nostro è stato un incontro speciale. Mi ha permesso di diventare ciò che sono oggi, un uomo che da vita a oggetti apparentemente senza anima. Ogni maschera in realtà ha un cuore, respira, vive. Ognuna di esse rappresenta lo specchio della città e dell'intero Paese ed è ciò che mi permette di realizzarle ogni anno senza stancarmi. Ci sono sempre nuovi spunti.
Che tipo di tecniche e materiale utilizzi?
Principalmente la carta pesta, poi cuoio, ceramica e ferro sono i materiali con i quali si lavora di più. La nostra è un'arte fatta di immaginazione, delicatezza ed estrema attenzione. Tra i momenti più preziosi nella realizzazione della maschera c'è quello della decorazione che avviene con dorature in foglia d’oro, argento, rame, con l'applicazione di stoffe pregiate, nastri, vernici, cristalli e merletti. Qui a Ca' del Sol abbiamo inventato il pizzo inamidato, una tecnica tutta nostra. Produrle mi aiuta a rilassarmi, a scaricare la tensione.
Non solo maschere ma all'interno della bottega voi artigiani cucite anche costumi carnevaleschi.
Sì è così. A febbraio, nei giorni di festa, arrivano tantissimi turisti affascinati dai costumi antichi veneziani. Ca' del Sol vanta abili artigiani che con le proprie mani danno vita anche ad abiti elegantissimi che simboleggiano tutta la storia di Venezia. In molti noleggiano i costumi per qualche ora, per girare nelle vie della città, scattare qualche foto e divertirsi. Il Carnevale è uno stato d'animo e ogni anno è sempre diverso da quello precedente. Nell'aria c'è una magia visibile a tutti, grandi e piccini.