La storia di Beppe, costretto a svendere il suo gregge per i rincari: “Ho terrore di tutto questo”
Beppe Pellè ha 57 anni e da tutta la vita fa l’allevatore, come suo padre e suo nonno prima di lui. Con passione e dedizione, ha portato avanti e ampliato l’azienda di famiglia. Assieme al figlio Simone, oggi gestisce nelle campagne del Leccese un allevamento e un’azienda in cui si producono latte e prodotti caseari. Lo scorso gennaio è stato costretto a chiudere una delle due aziende di famiglia, la Maccaronara – svendendo e macellando il bestiame – a causa dell'aumento del costo delle materie prime e dell'energia. A Fanpage.it Beppe parla della chiusura come di un lutto che ha causato all’intera famiglia tanta sofferenza. E ad oggi si dice terrorizzato perché teme che lo stesso accada anche all’altra azienda.
Beppe ci guida amareggiato in tutti gli ambienti ormai dismessi dell’azienda di famiglia: la sala mungitura, le stalle, le sale parto e tantissimi altri. Tutto completamente abbandonato. E come se non bastasse Giuseppe sottolinea che pur non essendo più funzionanti questi spazi continuano a rappresentare un peso economico a causa di tutte le tasse da pagare.
Costi che si triplicano, tasse molto alte, vendite che non fruttano quanto potrebbero: Giuseppe ha paura. Paura che anche quello che resta della grande azienda familiare debba esser chiuso con tutto quello che ne deriverebbe. Gli animali oggi presenti nell’allevamento andrebbero svenduti o macellati, il lavoro e i sacrifici di tutta una vita vanificati, la storia di generazioni cancellata. “Aiutate la gente che ha bisogno e voglia di lavorare”, dice con convinzione Beppe, che è ancora disposto a crederci e a sacrificarsi, insieme alla sua famiglia, per questa attività.