La storia di Anthony Andaloro, Chef cieco a cinque stelle: “Oltre il buio ci siamo noi”
Antonio Andaloro, siciliano di Messina, è cieco dal 2006. Nonostante quei terribili momenti in cui ci si trova abbandonati a se stessi, Anthony decide di prendere in mano la sua vita e ricominciare a vivere. Nasce così la passione per la cucina fino a diventare nel 2015 uno dei quattro blind chef a cinque stelle d'oro del mondo.
Oltre il buio dal 2006
Anthony è un vero esempio di forza e tenacia. Riesce a trasmettere messaggi di speranza e di abbattere le barriere mentali, a far comprendere che il non vedente è solo colui che non vuol vedere a un palmo dal proprio naso. Lo chef, una mattina del 2006 si sveglia e, nonostante conoscesse la sua condizione, si spengono le luci della vista, arriva la cecità per condizione a causa di una malattia congenita ereditaria. "È nata una nuova persona reinventata – ha detto Anthony – facendo orientamento, mobilità con il bastone bianco, con il cane guida, studiando Braille, ho fatto corsi di autonomia in cucina e alla domanda, cosa faccio della mia vita, ho deciso di mettermi in gioco e sfidarmi da solo. Da lì è partito questo grande progetto e nuovo percorso".
Da cieco a blind chef a cinque stelle d'oro
Prima della sua cecità Anthony non aveva mai pensato di diventare uno chef, né di adoperarsi con la cucina, anzi il contrario. Sono stati due lunghi anni di momenti bui, duri e dolorosi, spesso sdraiato sul divano di casa sua abbandonato a se stesso, ma sono proprio in quei momenti in cui riflette sull'importanza della vita. Il suo piatto preferito è il risotto con champagne e pesto di petali di rose: "Prima mi piaceva cucinare – ha detto Anthony – ma una cosa è da vedente, un'altra cosa è da cieco, dover affinare i sensi, giocare con i coltelli, giocare con i fuochi, giocare con le fiamme, cercare di percepire gli odori, gli ingredienti, le spezie e tutto questo non è stato semplice. Questo nuovo percorso mi ha entusiasmato – continua lo chef – sopratutto mi ha entusiasmato ciò che volevo fare io della vita, dimostrare ai comuni vedenti e alla società spesso bigotta che ci discriminano che non ci sono limiti perché le barriere stanno solo a livello mentale".
Tanti successi e l'impegno nel sociale
Anthony è stato premiato nel 2015 e nel 2016 da Stella della Ristorazione come blind chef a cinque stelle d'oro, nel 2017 premiato come unico chef Quality Food dall'Unesco, nel 2019 nominato Ambasciatore Solidale del mondo, nel 2021 è Fiduciario, settore disabilità, stesso periodo è stato nominato Ambasciatore Identitario della Libera Università Rurale dei saperi e dei sapori. Anthony è impegnato nel sociale, aiuta tutte le persone in difficoltà: "Sono molto orgoglioso di quello che faccio – ci ha raccontato – sono fiero di essere un cieco. Bisogna accettare la disabilità andare avanti, non fermarsi mai e non piangersi addosso perché oltre il buio ci siamo noi".