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La storia di Alessandro, il 12enne ipovedente a cui gli amici hanno regalato 10mila euro

Una bella storia di altruismo 2.0: degli studenti torinesi, giovani esperti d’informatica e fondatori del “Team Horizon”, si sono aggiudicati un premio di 10mila euro per aver sviluppato un social adatto, nell’utilizzo facilitato, alle persone con disabilità, in particolar modo ai ciechi. Ed è proprio al loro amico Alessandro, coetaneo affetto da maculopatia giovanile, che hanno deciso di devolvere il “bottino”
A cura di Iacopo Melio
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Qualche giorno fa abbiamo raccontato una bella storia di altruismo 2.0: degli studenti torinesi, giovani esperti d’informatica e fondatori del “Team Horizon”, si sono aggiudicati un premio di 10mila euro per aver sviluppato un social adatto, nell’utilizzo facilitato, alle persone con disabilità, in particolar modo ai ciechi. Ed è proprio al loro amico Alessandro, coetaneo affetto da maculopatia giovanile, che hanno deciso di devolvere il bottino, affinché possa comprarsi il PC tanto agognato che gli permetterà di continuare a studiare e, successivamente, a lavorare nel mondo della programmazione.

Così, visto l’importante gesto, ho scelto di intervistare Alessandro per farmi raccontare non solo l’emozione provata alla bella notizia, ma anche per farci spiegare come lavora in questo settore un ragazzo con problemi alla vista, quali sono le difficoltà che si trova ad affrontare e quali, invece, i suggerimenti che potrebbero aiutare a rendere il mondo digitale più accessibile.

Utilizzare i social, fare ricerche su Google, saltare da un video all’altro su YouTube, creare una playlist su Spotify, inviare una mail, segnarsi gli appuntamenti sul calendario fino a scrivere articoli per il giornale per cui lavori come sto facendo adesso. Sono tutti gesti che, bene o male, ognuno di noi fa con la massima disinvoltura ormai. Per molti, però, questi strumenti di “socializzazione” restano terreni pieni di ostacoli. Chi meglio di Alessandro, allora, può aiutarci a saltarli?

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Ciao Alessandro, piacere di conoscerti! Raccontaci intanto chi sei e cosa fai nella vita.

"Mi chiamo Alessandro Salerno, ho 12 anni e frequento la seconda media."

L’informatica è la tua passione principale, oltre che materia di studi. Non c’è proprio nient’altro che possa eguagliarla?

"L’informatica non è una mia materia di studi al momento, ma solamente una passione. Ho scelto però di intraprendere studi di informatica aggiuntivi ai miei personali quando sarò alle scuole superiori. Assolutamente no, non c’è nulla per me altrettanto importante: l’informatica è al primo posto! Ovviamente non mi esimo dallo svolgere alcune attività sociali, ovvero frequentare amici, l'associazione di cui faccio parte (il Comitato Maculopatie Giovanili dell'A.P.R.I. Onlus), fare un po’ di sport e lunght passeggiate."

So che lavori con il Mac proprio come me, ma che sognavi da tempo di assemblare un ultra-computer per avere il top delle prestazioni sia per studiare che per lavorare, al punto da proporti in continuazione come aiuto per le faccende di casa pur di mettere da parte qualche soldino. Ci racconti perché, per un ragazzo con le tue difficoltà, è così importante che certi strumenti siano di buon livello? Cosa fa la differenza?

"È vero: mi sono proposto di aiutare mia madre nei piccoli lavori domestici al fine di ottenere una paghetta, molto salata per mamma, da mettere da parte per raggiungere la cifra adeguata all’acquisto di componenti Hardwere a me utili. Fortunatamente, vista l’impossibilità di completare la mia folle idea di lavare i piatti fino ad arrivare a duemila euro, ho ricevuto questo fantastico dono che mi permetterà di raggiungere immediatamente l'obiettivo prefissato. È importantissimo che le prestazioni siano così elevate perché la maggior parte dei software di programmazione ad oggetti (come ad esempio Visual Basic, Visual C#, Visual C++) usufruiscono di più funzioni contemporaneamente che diventano, nel lungo andare, difficili da gestire per un computer di fascia media come il mio Mac, ormai arrivato alla fine del suo viggio di spasmi per le mie lunghe sessioni di programmazione. Continuerò comunque ad utilizzare il mio portatile per gli studi scolastici, essendo infatti pratico da mettere nello zaino, ma anche perché mantengo un ottimo rapporto con Siri."

Alessandro con il suo attuale Macbook
Alessandro con il suo attuale Macbook

Come hai conosciuto i ragazzi del Team Horizon?

"Prima di conoscere l’intero Team ho conosciuto Lorenzo Bergadano: avevo tra gli otto e i nove anni, periodo in cui ho iniziato la mia avventura nei Coder Dojo dove era, ed è ancora, il mio mentor. Nel tempo ho conosciuto anche i suoi amici che sono diventati anche miei, cioè i membri del New Horyzon Team."

Cosa hai provato quando ti hanno dato la bella notizia?

"Ero talmente shoccato e disorientato da sembrare “freddo”. Ero andato in associazione convinto di dover partecipare all’inaugurazione della biblioteca Braille, quando nella sala degli ausili mi sono accorto della presenza del New Horyzon Team: ho chiesto a mamma per quale motivo fossimo nella sala degli ausili anziché in biblioteca, convinto che gli altri ragazzi e le loro famiglie, tutti i professori e i giornalisti fossero in associazione per l’inaugurazione delle biblioteca che si trova in un’altra ala dei locali. Quando Simone, un membro del Team, ha richiesto la mia attenzione ed ha iniziato a parlarmi di Computer, donazioni e diecimila euro, ho capito subito…
Sono stati tutti molto bravi a nascondere la notizia per ben sette mesi, il tempo burocratico necessario per ricevere la donazione."

In compagnia del suo cane Miró.
In compagnia del suo cane Miró.

Una domanda un po’ personale: quando hai scoperto di avere la maculopatia, qual è stato il tuo primo pensiero e la tua prima preoccupazione? 

"A dire la verità, dopo un’intera giornata passata in ospedale con colei che è diventata poi la mia retinologa, nel momento in cui ricevemmo la notizia, io ero del tutto disinteressato (avevo sei anni appena compiuti) e non immaginavo cosa avrebbe comportato questa scoperta."

C’è stato qualcuno che ti è stato particolarmente vicino o qualcosa che ti ha aiutato molto a superare i momenti più duri?

"Mi ha aiutato molto la testardagine di mamma (in senso buono), ma anche i miei compagni di classe e l’associazione A.P.R.I, oltre alla mia passione per l’informatica."

Ciò nonostante, conduci una vita normale come i tuoi coetanei. Quali sono i principali ostacoli che riscontri, nel quotidiano, proprio durante questa “normalità”?

"La mia vita si svolge “normalmente”, per quanto la mia patologia mi imponga dei limiti (ad esempio devo leggere con l’ausilio dell’ingrandimento, oppure ho difficoltà a percepire degli ostacoli ecc…). Gli altri sensi invece sono tutti sempre attivi."

Torniamo al mondo del digitale, del web e dei social (quest’ultimi, in particolare, sono dati ormai per scontati ma, purtroppo, per molti no). Quali sono le principali problematiche che riscontra una persona con una disabilità visiva, utilizzando un PC e svolgendo anche le attività più semplici?

"Al giorno d’oggi non ci sono più molti ostacoli nell’utilizzo dei PC. La tecnologia è diventata molto accessibile e di grande aiuto. Certo, alle volte, come nel mondo della scuola, puoi avere tutta la tecnologia necessaria, ma se il docente che ti segue non è in grado di utilizzarla, è inutile…"

Alle prese con alcuni componenti hardware.
Alle prese con alcuni componenti hardware.

Quali consigli daresti per migliorare l’accessibilità informatica?

"Principalmente, sono due i consigli che mi sento di dare. Il primo, è quello di formare gli insegnanti all’utilizzo della tecnologia in modo tale che possa esser messa realmente a disposizione di noi studenti. Infine, proporrei un test: per chi ne dovesse avere la possibilità, il tempo e la voglia, propongo un confronto tra l’accessibilità di Windows 98 (uscito nell’estate del 1998 appunto, e privo di funzioni relative all'accessibilità) e l’attuale Windows 10 (uscito a il 29 Luglio 2015 nella prima versione, seguita poi da "Windows 10 Fall Creators Update 2017" e "Windows 10 Apri Creators Update 2018"). Per molti questo confronto potrà sembrare inutile e direte "in 17 anni è normale che qualcosa sia cambiato!", e meno male! Ciò nonostante, però, riprendendo la risposta precedente, ritengo che dobbiamo imparare a sfruttarle certe potenzialità dal momento che, ancora oggi, non lo si fa appieno."

A proposito di sistemi operativi, in questo progredire della tecnologia c'è una "falla" che ti ostacola particolarmente?

"Come ho spiegato precedentemente, i sistemi di accessibilità sono ormai abbastanza avanzati, ma c’è sempre qualcosa che non va nella “perfezione”. Per esempio, il fantastico sistema di dettatura di Apple, che utilizzo ogni giorno sull’Apple Watch, sul Mac e su tutti i dispositivi Apple che mi sono stati da poco regalati hanno una pecca: se sei Offline non ne puoi usufruire, e questo è un vero peccato perché in molte scuole, tra le quali anche la mia, il Wi-Fi è bloccato o del tutto assente, così l’utilizzo di questa fantastica funzione è enormemente limitato."

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Laureato in Scienze Politiche (curriculum in "comunicazione, media e giornalismo"). Racconta le storie degli altri come giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani e civili. Vincitore del Premio "Cittadino Europeo" nel 2017, è stato nominato "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" da Sergio Mattarella nel 2018.
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