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La storia di Agnese Tassetto che ha donato un rene al figlio malato: “Ci ho messo l’anima”

“È una storia di speranza, di tanta sofferenza e di amore”, il presidente della Camera Fontana, in vista della festa della mamma, ha voluto omaggiare Agnese Tassetto, la donna vicentina protagonista di un incredibile gesto di amore e altruismo.
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La premiazione alla Camera di Agnese Tassetto. Foto tratta dal profilo facebook del presidente della Camera, Lorenzo Fontana
La premiazione alla Camera di Agnese Tassetto. Foto tratta dal profilo facebook del presidente della Camera, Lorenzo Fontana

La festa della mamma si avvicina, e come ogni anno cominciano a fiorire in ogni angolo, programma o spazio pubblicitario foto e video di affettuose coppie madri-figli. Questa ricorrenza dovrebbe essere un’occasione per concentrarsi sull’importanza del suo ruolo e dell’invisibile lavoro quotidiano – troppo spesso ancora ignorato – e, non in ultimo, sulla profondità di quel legame unico (almeno, in alcuni casi) che dalla nascita lega un figlio o una figlia alla propria madre.

Con tutte le criticità che questa giornata si porta dietro, quella del 14 maggio resta una data speciale: un’occasione per festeggiare un amore diverso dalla classica idea di coppia, senza tempo e quasi viscerale. Con questa consapevolezza si è tenuta nella giornata di ieri, mercoledì 10 maggio, la premiazione alla Camera dei deputati di Agnese Tassetto, protagonista di un gesto talmente altruista e toccante da essere considerata un esempio, da onorare.

"Mi hanno detto che la mia storia li ha commossi. Sto vivendo un sogno", racconta la donna, 59 anni e originaria della provincia di Vicenza, facendo riferimento alla chiamata ricevuta dalla Segreteria del presidente Fontana.

La storia di Agnese Tassetto è commuovente: la mamma vicentina, infatti, lo scorso luglio ha donato un rene al figlio 24enne. Matteo, questo il nome del figlio, viveva con un solo rene da piccolissimo, da quando all’età di 1 anno si era dovuto operare dopo che i medici avevano constatato il malfunzionamento di un rene.

Negli anni il giovane si era sottoposto ai periodici controlli, ma poco tempo fa la situazione si è aggravata e si è trovato davanti a un bivio: scegliere se iniziare la dialisi o tentare il trapianto.

“Da parte mia non c’è stato un sacrificio, ma un atto dovuto. Non ci ho pensato un minuto, ci ho messo l’anima per riuscire a farcela”, spiega la madre vicentina, da subito decisa a donare al figlio il proprio rene.

Ma non si è trattato di un percorso semplice: Agnese ha dovuto seguire una dieta, raggiungere specifici parametri, essere sempre pronta. Fino alla telefonata ricevuta a lavoro la mattina del 4 luglio 2022: era l’ospedale San Bortolo di Vicenza che le comunicava che gli esami erano tutti a posto, e che si poteva procedere con il trapianto. “Ho pianto dalla gioia”, ricorda Agnese.

L’operazione presso il reparto di Nefrologia è andata nel migliore dei modi e ora sia la madre che il figlio sono in ottime condizioni di salute e hanno ripreso la loro vita presso l’azienda agricola di famiglia, della quale Matteo è titolare e gestore.

“Molti mi dicono che sono stata brava ma io credo che la cosa più importante da valorizzare sia il dono, il dare con amore. Un’azione che ripaga sempre l’anima e che salva la vita agli altri”, il profondo insegnamento di Agnese.

Durante la premiazione, dove era presente tutta la famiglia, il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a voler omaggiare il gesto d’amore della donna: “È una storia di speranza, di tanta sofferenza e di amore. Sono orgoglioso di essere qui con queste persone per lanciare tramite la loro esperienza un messaggio di speranza a tutto il Paese”.

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