La storia di Agnese Tassetto che ha donato un rene al figlio malato: “Ci ho messo l’anima”
La festa della mamma si avvicina, e come ogni anno cominciano a fiorire in ogni angolo, programma o spazio pubblicitario foto e video di affettuose coppie madri-figli. Questa ricorrenza dovrebbe essere un’occasione per concentrarsi sull’importanza del suo ruolo e dell’invisibile lavoro quotidiano – troppo spesso ancora ignorato – e, non in ultimo, sulla profondità di quel legame unico (almeno, in alcuni casi) che dalla nascita lega un figlio o una figlia alla propria madre.
Con tutte le criticità che questa giornata si porta dietro, quella del 14 maggio resta una data speciale: un’occasione per festeggiare un amore diverso dalla classica idea di coppia, senza tempo e quasi viscerale. Con questa consapevolezza si è tenuta nella giornata di ieri, mercoledì 10 maggio, la premiazione alla Camera dei deputati di Agnese Tassetto, protagonista di un gesto talmente altruista e toccante da essere considerata un esempio, da onorare.
"Mi hanno detto che la mia storia li ha commossi. Sto vivendo un sogno", racconta la donna, 59 anni e originaria della provincia di Vicenza, facendo riferimento alla chiamata ricevuta dalla Segreteria del presidente Fontana.
La storia di Agnese Tassetto è commuovente: la mamma vicentina, infatti, lo scorso luglio ha donato un rene al figlio 24enne. Matteo, questo il nome del figlio, viveva con un solo rene da piccolissimo, da quando all’età di 1 anno si era dovuto operare dopo che i medici avevano constatato il malfunzionamento di un rene.
Negli anni il giovane si era sottoposto ai periodici controlli, ma poco tempo fa la situazione si è aggravata e si è trovato davanti a un bivio: scegliere se iniziare la dialisi o tentare il trapianto.
“Da parte mia non c’è stato un sacrificio, ma un atto dovuto. Non ci ho pensato un minuto, ci ho messo l’anima per riuscire a farcela”, spiega la madre vicentina, da subito decisa a donare al figlio il proprio rene.
Ma non si è trattato di un percorso semplice: Agnese ha dovuto seguire una dieta, raggiungere specifici parametri, essere sempre pronta. Fino alla telefonata ricevuta a lavoro la mattina del 4 luglio 2022: era l’ospedale San Bortolo di Vicenza che le comunicava che gli esami erano tutti a posto, e che si poteva procedere con il trapianto. “Ho pianto dalla gioia”, ricorda Agnese.
L’operazione presso il reparto di Nefrologia è andata nel migliore dei modi e ora sia la madre che il figlio sono in ottime condizioni di salute e hanno ripreso la loro vita presso l’azienda agricola di famiglia, della quale Matteo è titolare e gestore.
“Molti mi dicono che sono stata brava ma io credo che la cosa più importante da valorizzare sia il dono, il dare con amore. Un’azione che ripaga sempre l’anima e che salva la vita agli altri”, il profondo insegnamento di Agnese.
Durante la premiazione, dove era presente tutta la famiglia, il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a voler omaggiare il gesto d’amore della donna: “È una storia di speranza, di tanta sofferenza e di amore. Sono orgoglioso di essere qui con queste persone per lanciare tramite la loro esperienza un messaggio di speranza a tutto il Paese”.