Ultrastorie

La storia del femminicidio di Clare Wood e il “diritto di sapere”

L’ottavo episodio del vodcast ULTRASTORIE racconta di come nel 2014 il femminicidio di Clare Wood, uccisa nel Regno Unito, avvenuto perché la donna non conosceva il passato violento dell’uomo che frequentava, ha dato la possibilità alle persone di richiedere alla polizia informazioni sul proprio partner o ex.
A cura di Olimpia Peroni
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Clare è felicissima. Anzi, forse "felice" non è il termine esatto: sente questo mix di eccitazione, ansia, curiosità. Lo stesso mix che, magari, in molti hanno sentito quando hanno fatto conoscere il loro o la loro partner ai genitori. Clare ama George, tra di loro è scattato qualcosa appena hanno cominciato a uscire insieme. O meglio, ancora prima, appena hanno cominciato a chattare su Facebook. Fin dalle prime conversazioni George si era mostrato gentile, premuroso e simpatico, facendo subito colpo sulla donna. Per questo Clare non vede l’ora di farlo conoscere a suo padre, Michael, una delle persone più importanti della sua vita.

George Appleton (a sinistra) e Clare Wood (a destra).
George Appleton (a sinistra) e Clare Wood (a destra).

Così, quando lei e George arrivano davanti la porta di casa del padre a Batley, nel West Yorkshire, non riesce a smettere di sorridere. Michael, il padre, apre la porta e anche lui sta sorridendo. Li saluta, abbraccia forte Clare e poi guarda negli occhi George, gli stringe la mano e, in un attimo, la sua espressione cambia impercettibilmente. Il sorriso passa dall’essere spontaneo all’essere leggermente forzato.

Li invita a entrare. George mostra il suo lato migliore: in inglese si direbbe charming. Ascolta, risponde alle domande del padre, si racconta un po’, spiega a Michael come lui e Clare si sono conosciuti mentre i due si guardano ridacchiando, come degli adolescenti innamorati. Michael è cortese, ospitale, ma resta un po’ freddo. Mentre George parla lui lo osserva, lo guarda negli occhi, studia i suoi movimenti. C’è qualcosa che non va. Non sa cosa, ma c’è qualcosa. Ne è convinto. Michael sa leggere le persone. Per anni ha prestato servizio come ufficiale nelle carceri: ha incontrato qualsiasi tipo di uomo. I violenti, gli imprevedibili, quelli che terrorizzano tutti gli altri detenuti, quelli che cercano di passare per qualcosa che non sono.

Per questo ascolta sempre il suo sesto senso e non riesce a mentire a Clare. Quando la coppia se ne va, padre e figlia si telefonano per confrontarsi. Michael è sincero, a costo di farla rimanere male. Lui le dice: “Puoi farmi un favore? Non portarmi più questo ragazzo a casa”. Clare è stupita e delusa. Gli risponde: “Papà so che non è perfetto, ma lo amo, sono innamorata di lui". Michael resta fermo sulla sua posizione. “Sei adulta, voglio vederti felice, ma non portarmelo più a casa”. In un’intervista, Michael racconterà: “Do sempre a tutti il beneficio del dubbio, ma non a George. C’era qualcosa nell’aura di quell’uomo, in come appariva, come si comportava – mi ha reso subito sospettoso”.

E, effettivamente, Clare rivela al padre che George è stato in prigione. Però chiarisce subito: “Motor offences, nulla di serio”. I motor offences sarebbero i reati automobilistici – tra cui rientrano, ad esempio, superare i limiti di velocità, guidare in stato di ebbrezza e così via. Per Michael queste parole cambiano tutto. Non solo perché, da padre, non fa sicuramente i salti di gioia che sua figlia esca con un ragazzo che è stato in prigione. Ma anche perché, da ex ufficiale in un carcere, sa che non è possibile andare in galera per quella tipologia di reati, a meno che non si tratti di qualcosa di davvero serio. Ma non è questo il caso, come dice Clare.

Però, Michael ha ragione. Quel ragazzo ha qualcosa che non va. O meglio: nasconde qualcosa.

Circa un anno, un anno e mezzo dopo quella discussione, George strangolerà Clare nel suo letto per poi darle fuoco. Durante le indagini verrà fuori che George è sì andato in prigione, ma non per reati minori legati al, magari, superamento del limite di velocità. George ha alle sue spalle una lunga lista di crimini, tutti relativi a violenza domestica, violenza sessuale abusi, stalking, rapimento e sequestro di persona. Solo che questo, Clare, non lo ha mai saputo.

È possibile che una persona cominci a frequentarsi con qualcuno stando completamente all’oscuro di un passato così violento? Michael comincia a porsi questa domanda non appena la vera identità di George viene alla luce. E fin da quel momento si batterà per far sì che nessuno, né famiglia né uomo o donna, viva di nuovo quello che lui ha vissuto, quello che Clare ha vissuto. E, dopo anni di lotte, è riuscito a far passare una policy molto importante che ha cambiato, in diversi Paesi, il modo in cui uomini e donne possono tutelarsi da possibili partner violenti e abusanti.

L'infanzia serena di Clare Wood: la famiglia e il nuovo papà Michael

Clare Wood nasce a Batley, nel Regno Unito, nel 1973. Quando è piccola i suoi genitori divorziano e sia lei che suo fratello, Adam, si trasferiscono da sua mamma, Sheila. Sheila incontra presto un uomo di cui si innamora, Michael Brown. La loro è una famiglia molto unita e felice. Non ci sono problemi con Michael, il “nuovo arrivato” e, anzi, Clare instaura subito un ottimo rapporto. Un rapporto così forte che inizia presto a chiamarlo papà e, quando compie 15 anni, gli chiede di adottarla legalmente. In generale, Clare cresce in un ambiente positivo, dove è molto amata e supportata dai genitori.

I problemi: la diagnosi, il divorzio e la morte della madre

A inizio anni 2000 sposa Justin. Anche con lui la relazione va molto bene, lui è molto amato dalla famiglia di lei e, insieme, hanno una figlia, Maddy.

Pochi anni dopo, però, la salute mentale di Clare inizia via via a peggiorare e le viene diagnosticato un disturbo bipolare. Michael non sa molto di questo disturbo. Ogni volta che parla di Clare, nelle interviste, la descrive come una ragazza sempre solare, allegra e che non farebbe mai, mai pesare i suoi problemi a nessuno, né tantomeno alla sua famiglia. Quindi ogni volta che va a trovarli è felice  e loro non si rendono conto di quanto il disturbo influenzi il suo umore e la sua salute mentale.

Clare, però, per quanto da fuori sembri spensierata, allegra e, insomma, che stia bene – in realtà dentro soffre. E piano piano la precarietà della sua salute mentale comincia a essere deleteria per il rapporto con Justin e, nel 2004 i due decidono di separarsi. Però restano in buoni rapporti, soprattutto per Maddy, che è ancora molto piccola e Justin si propone di tenerla durante la settimana per far sì che Clare possa concentrarsi sulla sua salute mentale.

Nel 2005 Sheila, la madre di Clare con cui lei è sempre stata molto unita, muore di cancro.

Per Clare questi eventi, successi uno dopo l’altro: la diagnosi, la separazione e la morte della madre – le fanno sentire la necessità di cambiare vita. Di provaci, almeno. Quindi si trasferisce.

L'inizio di una nuova vita e l'incontro con George Appleton

Va a vivere a Salford, una città vicino Manchester, non troppo lontana da Justin e Maddy. Salford è una di quelle città grandi ma non troppo. Abbastanza grande da poter uscire e fare nuove esperienze ma anche abbastanza piccola da poter crescere un figlio in un ambiente tranquillo. Dopo il trasferimento si sente meglio. A Salford ha delle nuove abitudini, comincia a farsi degli amici. E, a quel punto, vuole dare una svolta anche alla sua vita sentimentale, provando a conoscere nuovi uomini. Così, si iscrive a un sito di incontri.

Dopo non molto, riceve una richiesta di amicizia. È di un ragazzo poco più grande di lei, si chiama George Appleton. Iniziano a scambiarsi dei messaggi e a Clare sembra un ragazzo in gamba: gentile, premuroso – e la fa ridere parecchio. Anche quando iniziano a uscire le cose vanno bene, vanno così bene che la loro diventa una relazione seria molto presto. Clare è completamente presa da lui, sia dalla sua persona che dal modo in cui la tratta. È come se lui non perdesse occasione per farla sentire speciale, amata.

I primi campanelli di allarme

Dopo i primi mesi, apparentemente perfetti, le cose cominciano a prendere una piega diversa. La donna non sa che quello che sta per vivere, i primi litigi, le prime arrabbiature di George, non sono che l’inizio dell’inferno che le farà subire. Clare comincia a notare le cosiddette red flags. Dei campanelli d’allarme. Primo tra tutti: ogni volta che lei deve uscire con i suoi amici lui le glielo fa pesare, dicendo che non si fida di lei, di quello che fa una volta che è fuori.

Alla mancanza di fiducia, totalmente immotivata, si aggiunge pian piano un fastidio nel vederla uscire fuori casa, in generale, e nel pensare che potesse essere felice per una sera, un pomeriggio, senza di lui presente. E quel fastidio si trasforma presto in rabbia. Una rabbia cieca che può durare qualche ora come anche qualche settimana.

George non accetta che lei faccia qualsiasi cosa lei abbia voglia di fare. Diventa possessivo, controllante. Le guarda il telefono, le guarda il computer, le apre le chat di Facebook e ogni piccola, piccola, ogni minima cosa diventa un pretesto per arrabbiarsi, infuriarsi, per urlare, per scagliare il suo cellulare contro il muro. Questo George non è più quel George dei primi mesi. Dal sembrare dolce, amorevole e simpatico è passato all’essere un uomo di cui lei ha, letteralmente, paura.

I tradimenti di George Appleton

Le cose cambiano ancora più drasticamente quando a settembre del 2008, Clare comincia a notare dei comportamenti strani. George passa la maggior parte del suo tempo fuori casa. Non le dice cosa fa, resta vago e, anzi, se lei insiste con le domande lui si innervosisce.  Un giorno, mentre lui è fuori, lei gli apre il computer e accede al suo Facebook. Va subito tra le conversazioni. Lì in mezzo trova non una, non due, non tre ma quattro chat con quattro donne diverse. E, nel leggere i messaggi, a Clare si attorciglia lo stomaco. Quelli che George si scambia con queste donne non sono messaggi gentili o amichevoli ma sono, in tutto e per tutto, messaggi da fidanzati.

Clare ha la nausea, è delusa e arrabbiata. L’uomo che ama ma che allo stesso tempo non si fida di lei la tradisce con quattro donne diverse. Appena George torna a casa, lei glielo dice. Inizialmente lui nega, poi lo ammette. Dice che gli dispiace, che sì si sente con altre donne ma è lei quella che ama e così via. Lei non ci sta e lo caccia di casa.

La lettera d'addio mai inviata di Clare Wood

Col passare dei giorni, però, si riavvicinano. Lui si mostra più gentile con lei, più dolce, comprensivo, sembra davvero dispiaciuto e, in generale, sembra quasi tornato al George dei primi tempi. Poi, però, si trasforma ancora, provando a ribaltare la situazione. George sostiene che la colpa è di Clare, non sua. Perché è lei che lo spia, è lei che ha rovinato per prima la fiducia. E quello per Clare è il punto di non ritorno. Non può vivere così, non può stare sempre così male. Non può permetterselo, né per sé stessa né per Maddy, sua figlia. Così, nell’ottobre del 2008 lo lascia. Gli scrive anche una lettera d’addio, una lettera che però non gli darà mai, e che verrà trovata dal papà, Michael, troverà tra le sue cose pochi mesi dopo essere stata uccisa.

Nella lettera Clare scrive:

“Non c’è un modo facile per dirlo, ma non voglio stare con te. (…) Non potrò mai più fidarmi di te, qualsiasi cosa tu faccia (…). Mi spaventi e non posso stare con qualcuno da cui sono terrorizzata. Lasciami stare, è tutto quello che chiedo. Non contattarmi. (…) ho bisogno di andare avanti con la mia vita”.

La violenza sessuale e le denunce fatte alla polizia

Quando George si rende conto che Clare ormai è convinta a non volerlo vedere mai più, iniziano le minacce: minacce di morte, di bruciarle casa, di picchiarla. Inizia a seguirla ovunque va, a mandarle sms, messaggi su Facebook. Va in casa sua, mentre lei è dentro, a sferrare pugni sulla porta, a romperle le finestre. Clare vive in un costante stato di terrore. E, un giorno, la stupra.

In tutte queste settimane, Clare chiama più volte la polizia, denuncia le minacce e anche la violenza sessuale. Ogni volta, però, si ripete la stessa scena: la polizia lo arresta per poi rilasciarlo poche ore dopo a una condizione, non avvicinarsi a Clare.

In tutta questa vicenda la polizia ricopre un ruolo fondamentale. Dopo il femminicidio il padre, il fratello ma anche, in generale, l’opinione pubblica, si scaglieranno contro la polizia di Manchester per non aver fatto abbastanza, per non aver attivato abbastanza misure di sicurezza per tutelare Clare – nonostante le ripetute minacce, denunce e lo stupro.

Una delle cose che verrà recriminata di più agli agenti è l’aver alleggerito le misure restrittive. Perché, con la scusa di avere degli amici che vivono vicino Clare, il divieto di avvicinamento viene attenuato. Ovviamente, di quegli amici, a lui non importa – vuole solo potersi avvicinare alla donna.

Il ritrovamento del corpo di Clare Wood

Questo suo entrare e uscire di prigione capita diverse volte. Fino a che non arriviamo all’ultima volte. 72 ore dopo essere uscito di prigione, uccide Clare. Il 2 febbraio il corpo viene trovato nel suo letto. George l’ha strangolata nella fino a ucciderla per poi darle fuoco. Secondo le ricostruzioni della polizia l’uomo sarebbe entrato in casa sua con una copia delle chiavi mentre lei era fuori in casa e avrebbe aspettato, nascosto, che lei tornasse per stuprarla e poi ucciderla

Trovano il suo corpo il 6 febbraio. E quel giorno un agente telefona a Michael. Gli dice: “Mi dispiace doverglielo dire, si merita molto di più di questo. Ma abbiamo trovato il corpo di sua figlia”.

Michael è in puro stato di shock. Non poteva immaginarsi una cosa così. Non aveva idea di cosa stesse passando la figlia – lei non gli ha mai raccontato delle minacce, dello stupro, dello stalking. Gli ha solo detto che dopo aver lasciato George, lui ha cominciato a “importunarla” o, comunque, a essere insistente. Non voleva far preoccupare il papà, non voleva fargli pesare la situazione in cui si era ritrovata. E Michael le aveva subito proposto di trasferirsi da lui a Batley ma Clare non voleva allontanarsi da Maddy. Inizia subito una caccia all’uomo in tutta la nazione. Ma George, in realtà, non è andato lontano. Lo trovano pochi giorni dopo, impiccato, in un edificio a mezzo miglio di distanza dalla scena del crimine.

La Clare's Law e il "right to ask" e il "right to know"

Il femminicidio di Clare Wood ha sconvolto la Gran Bretagna. Non solo per la negligenza della polizia o per la violenza del crimine, ma anche per lo shock di quanto si è scoperto quale fosse, davvero, il passato di George Appleton. Gli anni in galera per violenza domestica, violenza sessuale, abusi, stalking, sequestro di persona. Michael sosterrà sempre: Se Clare lo avesse saputo, non sarebbe mai uscita con lui”. Michael ha combattuto per anni affinché venisse riconosciuto alle persone il diritto di sapere con chi si stessero frequentando, chi fosse la persona accanto a loro. E, dopo anni, nel 2014, è grazie a lui che viene approvata la Clare’s Law, la “Legge di Clare”, inizialmente in Inghilterra e nel Galles, ma è stata poi riproposta in forme diverse anche nel Regno Unito, in Australia e in Canada. Però nonostante si chiami “legge”, è più una policy che la polizia, in determinate circostanze, può scegliere o meno di applicare.

Questa policy prevede il “right to ask” e il “right to know”: cioè, il diritto di chiedere e il diritto di sapere. Una persona può presentarsi alla polizia per chiedere se l’attuale o ex partner ha uno storico di comportamenti violento o abusivi: ad esempio se è stato condannato per violenza domestica. E, allo stesso tempo, la polizia può, di sua spontanea volontà, rivelare questo tipo di informazioni se ritiene che che una persona è in pericolo per via del suo partner o ex.

Secondo i dati rielaborati da Press Association solo nel primo anno dall’approvazione, ci sono state 3,760 richieste per avere informazioni sul passato violento di una persona. Di queste 1,335 sono state autorizzate e hanno fatto venire a conoscenza le persone del passato del o della partner. Parlando di dati più attuali, invece: nel 2023 solo la polizia del West Yorkshire ha autorizzato 3281 richieste di informazioni.

Quello che la società ha visto accadere nel tragico femminicidio di Clare Wood, ancora oggi viene utilizzato tramite la "legge di Clare" per provare a tutelare le persone – in questi anni migliaia si sono potute salvare e continuano a salvarsi da potenziali abusi e violenze grazie alla battaglia di Michael che, dopo la morte della figlia, ha sempre lottato affinché nessuna famiglia vivesse mai quello che loro hanno passato.

Puoi trovare questa puntata del vodcast “ULTRASTORIE” sulle principali piattaforme di streaming.

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