La sposa ‘abbandonata’ sull’altare a Martina Franca: ma si è inventata tutto, ora rischia denuncia
"Lo sposo è impazzito oppure ha bevuto", canta Francesco De Gregori nel suo successo del 1973, ‘Alice'. Ma nella vicenda che arriva da Martina Franca e di cui da' conto Repubblica la realtà è un'altra: lo sposo non esiste.
La protagonista di questa strana storia è una quarantenne pugliese. Lo diciamo subito: il matrimonio se l’è inventato di sana pianta.
Dopo aver indossato l’abito nuziale, si è fatta venire a prendere da un autista al suo appartamentino nel centro storico della località tarantina ed è andata in Cattedrale di San Martino. Ha atteso per ore – invano – l'arrivo del suo ‘amato', un 50enne che "insegna nella scuola dove lavoro" ha poi spiegato la donna al prete che cercava di consolarla.
E non sarebbe neanche la prima volta che accade. Era già successo a ottobre 2023 e anche in quell'occasione, la 40enne aveva raccontato di essere stata abbandonata sull'altare. Lui, sposo a sua insaputa, in realtà ha proprio un’altra relazione. Raggiunto telefonicamente da Repubblica, ha detto di essere ignaro di tutto: "Prima di intervenire su questa faccenda devo confrontarmi con il mio avvocato".
Secondo quanto ricostruito, dopo il ‘primo tentativo' di nozze lo scorso autunno, la donna ci aveva riprovato e a marzo si era ripresentata in chiesa. Era riuscita a concodare la data del 10 luglio per il matrimonio. Il fioraio al quale la donna si era rivolto aveva però avvisato il prete: "C’è questo matrimonio in preparazione ma a quanto ci risulta i due non sono neanche fidanzati".
Così il prete aveva invitato la sposa a presentarsi con il futuro marito per capire cosa stesse succedendo. Lei aveva inventato una scusa: "Non possiamo farci vedere insieme prima delle nozze".
Oltre ai fiori avrebbe prenotato anche la sala per il ricevimento, versando un anticipo di seimila euro e acquistato perfino le bomboniere. Il sindaco di Martina Franca Gianfranco Palmisano ha deciso di affidare il caso ai servizi sociali. Ma ora la donna rischia il posto a scuola e anche la denuncia dall'ignaro sposo.
Il quotidiano ha contattato l’artista Elena Ketra che ha coniato il termine ‘sologamia‘. "Alla base c’è una filosofia intimista, la cura di sé, il guardarsi dentro, mettersi davanti allo specchio e non dimenticarsi. Un gesto di gentilezza verso noi stessi". Ci si sposa "con la piattaforma gratuita Sologamy: chi vuole si fa 4 promesse e in virtù di quest’attestato d’amore riceve a casa un certificato di nozze sologamiche, un’opera esclusiva". I sologami sono "nell’ultimo anno più di mille: 65% donne, 26% uomini, 9% non lo dice".