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La Spezia, condannato all’ergastolo il killer delle prostitute Daniele Bedini

Daniele Bedini, il 33enne di Carrara accusato degli omicidi di Nevila Pjetri e Carla Bertolotti, assassinate nel giugno 2022 a Marinella di Sarzana, è stato condannato all’ergastolo con isolamento nelle ore diurne.
A cura di Davide Falcioni
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Daniele Bedini, il falegname di Carrara di 33 anni a processo per gli omicidi di Nevila Pjetri e Carla Bertolotti, assassinate nel giugno 2022 a Marinella di Sarzana, è stato condannato all'ergastolo con isolamento nelle ore diurne. La sentenza è stata emessa dalla Corte D'Assise di La Spezia, che ha accolto in toto la ricostruzione della pm Monica Burani che, nel corso della requisitoria, ha ripetutamente evidenziato la gravità dei fatti per i quali l'uomo era imputato. "Sono stati due omicidi spietati che non ammettono alcuna attenuante", ha spiegato la pm.

Le evidenze riassunte durante la discussione hanno inchiodato Bedini: sulle scene dei delitti sono stati trovati mozziconi di sigarette con il suo dna e sul furgone da lavoro dello stesso imputato sono state individuate tracce di sangue di entrambe le vittime. A ciò vanno aggiunte le immagini registrate dalle telecamere sparse tra Marinella di Sarzana e Carrara, filmati che mostrano il Fiat Strada del 33enne – con un faro bruciato – avvicinarsi ai luoghi in cui Nevila Pjetri e Carla Bertolotti si prostituivano.

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Altre telecamere, installate nei pressi della falegnameria di famiglia, riprendono Bedini mentre torna a casa e si toglie i vestiti prima di uscire dell'abitacolo. Nella camera da letto dell'uomo, inoltre, sono stati trovati i documenti di Bertolotti e una scatola di proiettili compatibili con la pistola calibro 22 utilizzata per compiere i delitti. I carabinieri del nucleo investigativo hanno raccolto inoltre la testimonianza di un amico di Bedini che ha fatto mettere a verbale di averlo visto la notte del primo omicidio: "Piangeva e aveva la camicia sporca di sangue".

Bedini – difeso dagli avvocati Rinaldo Reboa e Costanza Bianchini – non era presente alla lettura del dispositivo. È stato riportato al carcere di Novara a fine discussione. I parenti delle vittime – assistiti dagli avvocati Silvia Rossi, Barbara Amadei, Ignazio Sabatino e Mauro Boni – si sono costituiti parte civile.

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