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La soluzione di Papa Francesco: “La messa deve durare 40 minuti, la predica non più di 8”

Papa Francesco è arrivato a Piazza Armerina (Enna), prima tappa della sua giornata in Sicilia che poi lo ha portato anche a Palermo. “Disoccupazione piaga di Sicilia” ha detto nell’incontro coi 40 fedeli. Poi l’appello ai mafiosi: “Convertitevi o sarete persi”.
A cura di Biagio Chiariello
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"A volte c'è chi dice: ‘io non vado a messa, la predica dura 40 minuti, mi annoio'. Così non va bene: tutta la messa deve durare 40 minuti! La predica più di otto minuti non va", ha detto papa Francesco, rispondendo indirettamente anche a chi chiede una cura allo stato di salute della religione nel nostro Paese. Bergoglio stamattina è atterrato in Sicilia, dove a Palermo ha poi ricordato il beato don Pino Puglisi, il parroco del quartiere Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre del '93. Prima però ha fatto tappa a Piazza Armerina, nell'Ennese, accolto da 40 mila fedeli.

"Ai mafiosi dico: cambiate fratelli e sorelle! Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi, convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo! Altrimenti, la vostra stessa vita andrà persa e sarà la peggiore delle sconfitte" ha detto davanti alla folla di 80mila fedeli assiepata al Foro Italico. "Non si può credere in Dio ed essere mafiosi. Chi è mafioso – ha proseguito – non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore. Oggi abbiamo bisogno di uomini e di donne di amore, non di uomini e donne di onore; di servizio, non di sopraffazione; di camminare insieme, non di rincorrere il potere".

"Oggi – ha quindi ricordato Bergoglio – siamo chiamati a scegliere da che parte stare: vivere per sé o donare la vita. Solo dando la vita si sconfigge il male. Don Pino lo insegna: non viveva per farsi vedere, non viveva di appelli anti-mafia, e nemmeno si accontentava di non far nulla di male, ma seminava il bene, tanto bene. La sua sembrava una logica perdente, mentre pareva vincente la logica del portafoglio. Ma padre Pino aveva ragione: la logica del dio-denaro è perdente. Guardiamoci dentro".

Il Papa in precedenza è salito sul palco di piazza Falcone e Borsellino, prendendo in mano un mazzo di fiori donatogli da una bimba di quattro anni. Parlando alla popolazione Francesco ha ricordato "le diverse problematiche che limitano la serenità di questo territorio". "Non sono poche le piaghe che vi affliggono – ha detto -. Esse hanno un nome: sottosviluppo sociale e culturale; sfruttamento dei lavoratori e mancanza di dignitosa occupazione per i giovani; migrazione di interi nuclei familiari; usura; alcolismo e altre dipendenze; gioco d'azzardo; sfilacciamento dei legami familiari".

"Cari fratelli e sorelle, sarebbe bello stare insieme ancora un po'! Sento il calore della vostra fede e le speranze che portate nel cuore, ma sono atteso a Palermo, dove faremo memoria grata del sacerdote martire Pino Puglisi", ha detto ancora il Pontefice prima di congedarsi dai fedeli a Piazza Armerina. "Ho saputo che, venticinque anni fa, appena un mese prima della sua uccisione, egli trascorse alcuni giorni qui, a Piazza Armerina – ha quindi raccontato -. Era venuto per incontrare i seminaristi, suoi alunni al Seminario maggiore di Palermo. Un passaggio profetico, io credo! Una consegna, non solo ai sacerdoti, ma a tutti i fedeli di questa diocesi: per amore di Gesù, servire i fratelli fino alla fine!".

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