La situazione negli ospedali secondo il report Fiaso: “Covid resta terza causa di morte in Italia”

"Circa un terzo dei positivi ricoverati è in ospedale per altre malattie primarie, ma in terapia intensiva ben il 90% dei positivi è ricoverato per polmonite da Covid". Ha commentato così Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, la federazione che monitora lʼandamento delle ospedalizzazioni, a Tgcom24 la situazione nelle strutture sanitarie italiane alle prese con la nuova ondata della pandemia di Covid-19.
Secondo Migliore, nelle prossime settimane "il trend delle ospedalizzazioni dovrebbe stabilizzarsi per poi cominciare a scendere. Purtroppo nello stesso periodo osserveremo anche un maggior numero di decessi dovuti esclusivamente al Covid, che ad oggi continua a essere la terza causa di morte in Italia".

Secondo l'ultimo report della Fiaso, stando a quanto riportato dagli ospedali sentinella, in una settimana, dall'11 al 18 gennaio, l'aumento delle ospedalizzazioni in Italia è stato del 7,1%, decisamente più basso rispetto all'accelerazione del 18% registrata nella settimana precedente, dal 4 all'11 gennaio. Nello specifico, al momento, secondo le rilevazioni Fiaso, il 67,2% dei pazienti ha sviluppato la malattia da Covid e ha una patologia polmonare, mentre il 32,8% è positivo ma si trova in ospedale per curare altre patologie e, nella maggior parte dei casi, ha scoperto di essere positivo al virus solo al momento del ricovero che prevede il tampone. Più di due terzi di questo ultimo gruppo di ricoverati "con Covid" era correttamente vaccinato e per questo è stato protetto dallo sviluppo della malattia. In ospedale ci è finito infatti per differenti patologie.
A preoccupare, sottolinea il dossier, è quanto sta avvenendo con i bambini: nel periodo considerato sono cresciuti del 27,5% i ricoveri dei pazienti pediatrici. Nei 4 ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali sentinella di Fiaso, il numero dei bambini ricoverati è passato da 120 a 153 in 7 giorni, di cui 10 in terapia intensiva. Tra i piccoli degenti il 34% ha meno di 6 mesi. Complessivamente quasi 2 su 3 dei minori ricoverati (il 61%) ha meno di 4 anni ed è dunque in una fascia di età non vaccinabile mentre il 25% ha tra 5 e 11 anni.