Ogni anno in Italia si vendono circa 85 milioni di kg di sigarette e sono circa 10 milioni i fumatori italiani. Numeri forniti dall'Istituto Superiore di Sanità, nel Rapporto annuale sul fumo 2012: circa 13 sigarette al giorno e nonostante la crisi più oltre il 70% dei fumatori non ha intenzione di smettere il vizio. Tuttavia, qualcosa sta cambiando. Già, perché questa cifra da quando la sigaretta elettronica è entrata nelle abitudini fisse degli italiani sta facendo vorticosamente calare il numero di "bionde" acquistate. I dati presentati da Riccardo Polosa, direttore del Centro prevenzione e cura del Tabagismo del Policlinico "Vittorio Emanuele" di Catania, autore dell'unico studio clinico in Europa sulla sicurezza della sigaretta elettronica, sono del tutto favorevoli all'utilizzo della ecig. "La nicotina e' una sostanza stimolante per il cervello che da' dipendenza, ma non è la causa di tumori o disturbi cardio circolatori che sono causati dalla combustione del tabacco nelle sigarette tradizionali – ha ricordato Polosa -. Quindi le sigarette elettroniche, pur contenendo nicotina che da' dipendenza, è un'alternativa molto meno dannosa alle sigarette tradizionali. Credo importante quindi invogliare i fumatori a smettere o passare a metodi a basso rischio per evitare il fumo di sigaretta".
Lo studio pilota svolto in collaborazione tra Liaf Lega Italiana Antifumo e Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell'Università di Catania ha monitorato la variazione delle abitudini di 40 fumatori, che non volevano smettere. Mostra che il 32,5% dei 40 partecipanti ha diminuito di almeno il 50% il numero di sigarette fumate al giorno, con una riduzione media da 25 a 6 sigarette tradizionali. Di questi, il 12,5% ha ridotto di almeno 80% l'uso delle sigarette tradizionali, con una diminuzione da 30 a 3 sigarette al giorno. Il 22,5% dei partecipanti, infine, risultava aver completamente eliminato l'uso delle sigarette tradizionali. Combinando il dato di riduzione con quello di completa cessazione, si registra una diminuzione complessiva nell'uso di sigarette pari al 55%.