La risoluzione del Parlamento Ue sulla guerra in Ucraina: “Nato si prepari a ogni eventualità”
Sanzioni alla Bielorussia, restrizioni sulle importazioni di petrolio e gas e un richiamo forte a Unione europea e Nato. Sono questi – a grandissime linee – i contenuti della proposta di risoluzione che sarà affrontata oggi al Parlamento europeo. E sulla quale, nel primo pomeriggio, gli eurodeputati saranno chiamati a esprimersi. È un documento lungo, composto da 46 articoli che saranno discussi singolarmente in mattinata e che – però – riguardano tutti lo stesso tema: la guerra in Ucraina. Il testo non è un provvedimento di legge, ma darebbe un'indicazione alla Commissione sulla strada da seguire nei prossimi giorni e settimane.
Nel testo della risoluzione, si parte dalla "condanna, nei termini più forti possibile, dell'aggressione russa all'Ucraina". Poi si passa per la richiesta di cessate il fuoco immediato, la dura presa di posizione nei confronti della Bielorussia e del suo ruolo in questa guerra e la solidarietà al popolo ucraino. Viene posta particolare attenzione ai più deboli, che stanno subendo i danni maggiori. Il riconoscimento delle repubbliche separatiste da parte di Putin viene definito "illegale", mentre la retorica russa sulle armi atomiche viene respinta fermamente. C'è anche un grande apprezzamento per la politica che si sta mettendo in campo verso i profughi e la richiesta di fare il più possibile per chi scappa dalla guerra. Vengono chieste nuove sanzioni, ancora più dure e mirate a colpire l'economia russa. Viene proposto anche di limitare l'importazione di petrolio e gas. Sanzioni che dovrebbero essere applicate anche alla Bielorussia.
A metà del testo ci sono una serie di passaggi sulla Nato e sull'Ue. L'Alleanza atlantica e l'Unione europea devono "prepararsi ad ogni possibilità", si legge. Viene anche chiesto di accelerare nella fornitura di armi all'Ucraina. Poi si parla di sicurezza informatica e viene condannata la disinformazione. Inoltre si comincia a parlare di aiuti economici al Paese sotto attacco per la ricostruzione di tutto ciò che la guerra sta distruggendo a livello infrastrutturale. Viene appoggiata la richiesta dell'Ucraina di entrare a far parte dell'Unione, così come vengono sostenute le proteste in Russia e Bielorussia.