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Covid 19

La ricetta del gel disinfettante per le mani fai da te è pericolosa: quali sono i rischi

Con la formazione dei primi focolai in Italia del nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2) i disinfettanti per le mani sono andati letteralmente a ruba, diventando a volte introvabili. Per “risolvere” il problema della mancanza di scorte hanno iniziato a circolare sulla rete ricette fai-da-te per prepararli a casa propria: ecco perché è sconsigliato e quali sono i rischi.
A cura di Andrea Centini
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Tra le conseguenze dello “sbarco” in Italia del nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2) vi è la corsa all'accaparramento dei prodotti per disinfettare le mani, in particolar modo l'Amuchina, nome commerciale di vari disinfettanti principalmente a base di alcol etilico e ipoclorito di sodio (NaClO). Il risultato di questa caccia all'Amuchina ha determinato vari effetti: il primo è stato il rapido esaurimento dei flaconi dagli scaffali di supermercati, negozi e farmacie (che ha coinvolto anche prodotti affini di altre marche); il secondo è stata la speculazione sui prezzi del disinfettante, che soprattutto negli store online – come su Amazon – ha raggiunto cifre semplicemente vergognose, come del resto hanno fatto quelle della maschere chirurgiche o mascherine (fortunatamente sono stati fatti interventi dall'“alto” per rimuovere la stragrande maggioranza di questi annunci); il terzo e ultimo effetto, che ci interessa particolarmente in questo articolo, sono i consigli per la produzione "artigianale" di Amuchina, seguendo le ricette che stanno circolando sulla rete. Vediamo perché è sconsigliato produrre autonomamente un disinfettante e quali sono i rischi.

No al disinfettante fatto in casa

Nei gruppi di Whatsapp, Facebook e di altri social network stanno fioccando ricette e guide di ogni sorta per prodursi un disinfettante per le mani fatto in casa, in grado di “scimmiottare” i disinfettanti commerciali in barba all'esaurimento delle scorte. Basta leggere gli ingredienti dietro le etichette o sui post, mescolare come il “piccolo chimico” le sostanze indicate – facilmente reperibili in commercio – e il gioco è fatto: in breve tempo avrete il vostro bel disinfettante per le mani fai da te. Questo è ciò che si promette nei messaggi: tuttavia, le cose non sono esattamente così semplici, tanto meno sicure. Innanzitutto non tutte le ricette che circolano danno vita a prodotti efficaci – ad esempio a causa della bassa concentrazione delle sostanze disinfettanti -, in altri casi, si rischia di confondere l'acqua bollita con l'acqua che bolle, col rischio di essere investiti da esalazioni in grado di intossicare e in determinati casi persino uccidere. “Giocare” con sostanze infiammabili, potenzialmente tossiche e col fuoco non è mai una buona idea, soprattutto al di fuori di laboratori specializzati che hanno determinati standard in termini di disposizioni di sicurezza e ventilazione. In alcuni casi, ad esempio, viene consigliato di mescolare all'acqua la candeggina, un prodotto commerciale a base di ipoclorito di sodio pensato per disinfettare superfici dure come pavimenti e lavelli, e non certo per le mani. A basse concentrazioni questo composto può ad esempio essere utilizzato per disinfettare frutta e verdure lasciandole a mollo, ma per le mani ha poco senso perché il tempo cui dedichiamo a questa azione (sempre troppo poco) non è sufficiente a far agire il disinfettante. Senza contare che si ottengono facilmente concentrazioni inefficaci oppure potenzialmente dannose e irritanti per la pelle. L'errore peggiore che si può fare è seguire alla lettera gli ingredienti riportati sulle etichette dei prodotti disinfettanti per provare a ricrearli; si rischia seriamente di arrecare danni a sé stessi e alle persone vicine, creando intrugli tossici ed esalazioni potenzialmente fatali.

La “ricetta” dell'OMS

Per ottenere un buon disinfettante per le mani circola anche una “ricetta” ufficiale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, progettata per i Paesi in via di sviluppo dove l'accesso ai prodotti commerciali può essere naturalmente più complicato. La potete trovare al seguente link. Sottolineiamo che nel documento pubblicato dall'OMS si fa riferimento a un “pharmacy bench” come luogo di preparazione, dunque a un banco da lavoro farmaceutico ad hoc, e non al lavello di una casa privata. Al di là di questo importante dettaglio, la preparazione dell'OMS per 1 Litro di disinfettante prevede 833 millilitri di alcol etilico (etanolo) al 96 percento; 42 millilitri di acqua ossigenata (perossido di idrogeno) al 3 percento; 15 millilitri di glicerina (glicerolo) al 98 percento; acqua distillata oppure bollita e raffreddata per arrivare a un Litro. Il tutto da mescolare in un apposito contenitore di plastica. Il dettaglio dell'acqua bollita e raffreddata è fondamentale, perché per errore si potrebbe usare acqua che bolle col rischio di intossicarsi seriamente con le esalazioni tossiche. Il lavaggio delle mani con acqua e sapone o gel disinfettanti non deve essere superficiale per avere effetto, ma deve durare per diverse decine di secondi, come raccomandato dal Ministero della Salute e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nuovo coronavirus meno letale di quanto atteso

Come dichiarato a fanpage dalla virologa Ilaria Capua, il coronavirus SARS-CoV-2 potrebbe essere in circolazione nel nostro Paese da alcune settimane, e perfino da mesi. Il fatto che si stiano registrando tanti contagiati per la specialista può essere una buona notizia: “Tanto più cresce il numero delle persone infette – o meglio: tanto più scopriamo casi pregressi e passati inosservati – tanto meglio è. Perché vuol dire che il numero degli infetti è maggiore di quanto pensavamo. E il potenziale letale del virus, molto minore”. In pratica, si sottolinea che nella stragrande maggioranza dei casi il virus non è in grado di provocare una malattia con complicazioni gravi.

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