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La Resistenza fra ieri e oggi: il 25 aprile di Roma [VIDEO]

Di chi è la Liberazione? Dell’Italia tutta, in teoria. Le divisioni e le polemiche, però, crescono di anno in anno, fra chi ne rivendica la paternità e chi non la sente come propria. I manifestanti di Roma, in particolare, sembrano avere le idee chiare: “Non è una festa istituzionale. Questo giorno non è di chi lo rinnega”. Messaggio (ben poco) velato rivolto a Gianni Alemanno e Renata Polverini.
A cura di Enrico Nocera
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Il 25 aprile di Roma

Alla fin fine nessuno sembra essersela presa. l'assenza del sindaco Alemanno e del presidente della Regione, Renata Polverini, alla manifestazione romana che commemora la Liberazione dal nazifascismo, non sorprende nessuno. Fra i partecipanti al corteo, organizzato dall'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), ma animato anche da migliaia di cittadini comuni, il più chiaro e diretto è uno dei rappresentanti delle associazioni partigiane: “Questa non è una manifestazione istituzionale. È la nostra festa, la nostra commemorazione. La presenza di istituzioni che non si riflettono in questa lotta avrebbe creato solo tensioni”. Parole che rischiano di alimentare ulteriormente la divisione fra “buoni” e “cattivi”, fra vittime e carnefici e tra fascisti e anti-fascisti, tanto cara alla demagogia corrente. Ma che, d'altra parte, riflette senza ipocrisie lo spirito della giornata, giusto o sbagliato che sia: “La Resistenza è di tutti? Certo. Tranne di chi la rinnega”.

IL CORTEO – Dal Colosseo a Porta San Paolo, il corteo ha percorso un cammino breve ma scelto non a caso. Tra la Piramide Cestia e la stazione Ostiense, infatti, avvenne una delle battaglie-simbolo della Resistenza italiana durante la Seconda Guerra Mondiale: quella contro i nazisti del settembre 1943, durata quattro giorni, che vide i partigiani sconfitti dall'esercito tedesco. “Senza Gianni e Renata è più bella la giornata”, recita un cartello al centro del corteo, dove a sfilare sono i centri sociali e alcuni partiti politici della Sinistra italiana, dal Pd e Sinistra e Libertà. Le istituzioni, come sottolineato, risultano non pervenute. Nemmeno Nicola Zingaretti è salito sui gradini del palco montato sotto la Piramide Cestia. Il presidente della Provincia ha comunque ricevuto i ringraziamenti da parte dell'Anpi, che ha sottolineato l'impegno di Palazzo Valentini nell'aver reso possibile questa giornata.

LA RISPOSTA DI POLVERINI E ALEMANNO – Intanto incalza la polemica col presidente della Regione che, invitata in extremis dall'Anpi dopo l'iniziale veto posto dagli organizzatori, ha comunque deciso di declinare per “non creare problemi. Purtroppo – afferma la Polverini – malgrado gli appelli del Presidente Napolitano all'unità, mi pare che questa continui a essere un sogno, almeno per quest'anno, ancora irrealizzabile nel nostro Paese. L'Anpi mi ha comunicato che all'interno del corteo c'erano dei facinorosi che hanno minacciato di arrivare sotto al palco qualora io fossi andata a salutare i partigiani. Non ho voluto rovinare – conclude la Polverini – quella che è una festa di tutti gli italiani”. Telegrafica la risposta del sindaco Alemanno: “Prendo atto del mancato invito senza farne un dramma. Ci sono molti modi per ricordare il 25 aprile, a faremo in modo che la città di Roma ricordi l'anniversario”.

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