La Rai lascia la storica sede Viale Mazzini per bonifica dell’amianto: “Era una trappola mortale”
La Rai si prepara a cambiare sede, lasciando lo storico edificio di Viale Mazzini a Roma. Il trasloco sarà temporaneo, visto che la storica sede Rai di Viale Mazzini a Roma, famosa per la maestosa scultura in bronzo del “cavallo morente” di Francesco Messina al suo esterno, si prepara a subire una ristrutturazione completa. Un processo per il quale Rai aveva avviato i lavori molto tempo fa e che si concretizza oggi anche in virtù dei recenti accadimenti in materia di tutela della salute dei dipendenti.
Dove si trasferisce la Rai
Dietro la trasformazione dell'edificio, infatti, si nasconde una lunga e dolorosa storia legata alla presenza di amianto, che ha colpito direttamente la vita di dipendenti, tra cui Marius Sodkiewicz, deceduto lo scorso maggio per mesotelioma e Franco Di Mare, morto pochi giorni dopo che, come molti ricorderanno, aveva denunciato il comportamento di ostilità da parte dei vertici Rai nei confronti della sua vicenda. Durante i lavori di ristrutturazione, la Rai trasferirà temporaneamente le sue attività in via Alessandro Severo, nella zona Eur/Ostiense.
Le morti di Sodkiewicz e Di Mare
Da quanto si apprende da fonti interne, la ricerca di un nuovo immobile ad uso temporaneo in affitto come alternativa a viale Mazzini, nell'ottica di fare dei lavori di ristrutturazione legati all'amianto, risale a molto tempo fa. Ancor prima della pubblicazione del piano immobiliare recente, la Rai aveva pubblicato annunci per ricerche di immobili, con bandi o gare per strutture alternative nelle quali trasferire i suoi uffici. L'esigenza è legata alle condizioni fatiscenti di viale Mazzini, in particolare proprio quelle riferite alla certificata presenza di amianto che mai era stato completamente rimosso. La novità recente è, appunto, che è stato trovato questo immobile e si sono rotti gli indugi, dando mandato di firmare il contratto. Come si legge sul sito di ONA rispetto alle condizioni della sede di Viale Mazzini: "La sede è stata vista come un simbolo di modernità e innovazione architettonica. Tuttavia, come molte strutture dell’epoca, l’amianto, ampiamente utilizzato per le sue proprietà isolanti e ignifughe, l’ha resa una trappola mortale. Marius Sodkiwicz, e Franco Di Mare, scomparsi a causa del mesotelioma lo scorso maggio, sono due casi emblematici del rischio asbesto".
Le parole dell'avvocato Ezio Bonanni
Ad accelerare improvvisamente i tempi, molto probabilmente, proprio i fatti recenti. Ci si chiede, tuttavia, se si potesse fare prima tutto questo. L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto che difendeva anche Di Mare, ha detto chiaramente che si è perso tempo e denunciava la situazione precaria in un'intervista recente a Fanpage.it. D'altronde, al momento c'è un procedimento penale in corso per omicidio colposo e si teme che i lavoratori non siano stati esposti a rischio amianto, nonostante si potesse organizzare tutto molto tempo prima.