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La provocazione di Rita Bernardini: piantine di marijuana sul terrazzo di casa

La deputata radicale, favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere e alla cannabis terapeutica, ha deciso di piantare (e fotografare costantemente) alcuni semi di marijuana sul suo balcone in segno di “disobbedienza civile”.
A cura di Susanna Picone
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La deputata radicale, da sempre favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere e alla cannabis terapeutica, ha deciso di piantare (e fotografare costantemente) alcuni semi di marijuana sul suo balcone in segno di “disobbedienza civile”.

Andando sul profilo facebook di Rita Bernardini, deputata del partito radicale, troveremo tra le tante cose un paio di album fotografici attraverso i quali la politica ci mostra i “frutti” della sua terrazza. Niente di strano, verrebbe da dire, fin quando non si scopre che quei semi piantati in alcuni vasi diventano, col passare del tempo, delle belle piante di marijuana che la deputata ha deciso di coltivare nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio lo scorso 18 giugno e che, siamo ormai ad agosto, sembrerebbero aver trovato un clima perfetto a casa della Bernardini. Ne ha parlato la stessa deputata a Lettera43.it, confermando quanto scrive su facebook, dove riceve anche tantissimi “consigli” per le sue piantine.

Perché coltivare la marijuana sul balcone di casa? – Il perché del gesto di “disobbedienza civile” è facilmente intuibile: Rita Bernardini, come gli altri componenti del partito radicale, chiede da sempre sia la legalizzazione delle droghe leggere che la necessità di affrontare il tema dell’uso terapeutico della cannabis, discorso che solo recentemente ha trovato riscontro prima in Toscana e poi, appena pochi giorni fa, in Liguria. La necessità dunque di provare l’inusuale coltivazione dell’erba in casa vuole essere una sorta di provocazione, utile per sensibilizzare il parlamento. Lo dice lei stessa: “Questo gesto di disobbedienza civile dovrebbe far riflettere sulle leggi illogiche del nostro Paese”, è lei, infatti, a sottolineare come in Italia la coltivazione sia classificata come un reato penale mentre la detenzione per uso personale viene punita solo con una pena amministrativa. Leggi paradossali, insomma. In questo contesto la Bernardini ha depositato due proposte di legge, una per la legalizzazione della coltivazione e del commercio dei derivati della cannabis, l’altra per la depenalizzazione della semina domestica.

L’aspetto terapeutico della cannabis è quello per lei più importante – Rita Bernardini è convinta della positività in campo terapeutico dei derivati della cannabis, di come con i cannabinoidi sia possibile curare e alleviare molti mali (che ha elencato nel corso della conferenza stampa) ed è proprio questo l’aspetto che le sta più a cuore. Non a caso, a proposito delle sue piantine che crescono sulla terrazza, ha deciso che quella marijuana sarà donata proprio ai malati, a chi non riesce ad accedere alla terapia in alcun altro modo. La deputata radicale fa sapere, infatti, che le sono arrivate molte richieste per cui il “raccolto” sarà consegnato a chi ha mostrato di averne davvero bisogno.

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