La proposta a Firenze: scuole aperte e niente lezioni, ma servizi ludico-educativi per più piccoli
Le scuole italiane non riapriranno prima di settembre, come spiegato anche dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Ma intanto gli edifici scolastici potrebbero essere utilizzati non per la didattica, ma per i servizi educativi a favore dei minori. Un modo anche per aiutare tutti quei genitori che ritorneranno presto al lavoro e non sapranno come fare con i figli più piccoli, che da soli a casa non possono rimanere. L’idea viene progettata a Firenze e a raccontarla è ilfattoquotidiano.it. Gli studenti potrebbero tornare in classe già a metà maggio per usufruire di servizi educativi e ludici.
Il progetto del Comune di Firenze
Il Comune di Firenze sta studiando il progetto per riaprire gli edifici scolastici a maggio e poi anche i centri estivi nei mesi successivi. Ovviamente con regole diverse, senza classi piene e con pochi studenti presenti insieme. Un progetto da sperimentare nel capoluogo toscano e poi, eventualmente, da estendere al resto d'Italia. La vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi, che è anche presidente della commissione Istruzione dell’Anci, spiega che il problema per i genitori si presenterà soprattutto dal primo giugno, “quando tutto il Paese si rimetterà in moto. Sarei felice se Firenze diventasse un caso pilota”.
A maggio in classe, a luglio nei campi estivi
Il progetto verrà proposto alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. A tornare in classe potrebbero essere fino a 30mila studenti fiorentini. Con aule non piene, utilizzando anche i giardini e senza fare lezioni. Il servizio offerto sarà soprattutto ludico, secondo il progetto allo studio. A maggio e giugno in classe, a luglio e agosto nei centri estivi. Anche perché il problema principale riguarda i più piccoli, i bimbi da 0 a 6 anni che “non possono essere lasciati soli”. Va, però, studiata anche la riapertura delle strutture sulla base della loro localizzazione. Per le scuole elementari e medie, infatti, tendenzialmente i percorsi che devono compiere i più piccoli sono brevi. Ma per i più grandi, per chi va nelle scuole superiori, questi tragitti sono più lunghi e tutto si complicherebbero, pensando alla necessità di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico. Bisognerà, quindi, trovare un compromesso che potrebbe essere quello di aprire solo le scuole elementari e medie.