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La propaganda sull’utilizzo del taser di sindacati di polizia e destra è irresponsabile e pericolosa

Neanche due settimane fa in Italia è stato introdotto l’utilizzo dei taser in otto grandi città, un’arma pericolosa e potenzialmente letale. Ma la destra e i sindacati di polizia ogni volta che viene premuto il grilletto applaudono in modo irresponsabile.
A cura di Valerio Renzi
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Non sono passate neanche due settimane dall'introduzione del taser nella dotazione di polizia e carabinieri in otto grandi città, che già gli entusiasti (destra e sindacati di polizia), ne stanno ottenendo l'allargamento dell'utilizzo. Ieri il consiglio comunale di Roma haapprovatouna mozione di Lista Calenda e Fratelli d'Italia che ne chiede la dotazione per gli agenti della Polizia Locale. La proposta è passata grazie al voto favorevole del Partito Democratico. A Milano nel 2019 il consiglio comunale ha invece detto "no" alla pistola elettrica per i vigili, ma la scorsa estate la Regione Lombardia ha chiuso un accordo che rende possibile alle polizie locali dei capoluoghi di provincia di avviare delle sperimentazioni. Da giorni l'assessore alla Sicurezza del Pirellone Riccardo De Corato di Fratelli d'Italia, già vicesindaco di Milano, continua a fare pressione su Palazzo Marino per dare la pistola a impulsi elettrici ai "ghisa", come si chiamano i vigili da quelle parti.

L'introduzione dei taser – con la distribuzione di oltre 4.000 pistole – è stato accompagnato da una martellante campagna promozionale da parte degli uffici stampa delle stesse forze dell'ordine, dei sindacati di polizia e della destra italiana. Ogni intervento che ha visto l'utilizzo della pistola elettrica è stato pubblicizzato e accompagnato dallo stesso messaggio: il taser previene situazioni di pericolo per gli operatori delle forze dell'ordine e non è letale. Ovviamente non è così. Il taser è pericoloso e Amnesty International sottolinea come dal 2000 a oggi ha fatto più di mille morti nei soli Stati Uniti. Il taser è considerato un'arma non letale e per questo, insegna l'esperienza in quei paesi dove stato adottato, viene usato troppo e con troppe poche cautele, con risultati spesso drammatici.

Sarebbe più corretto dire dunque che, per ora, il taser è stato utilizzato in Italia dalle forze dell'ordine in diverse occasioni senza esiti letali, ma non dovremmo dimenticare che è un'arma che infligge dolore e il cui utilizzo dovrebbe essere limitato a una strettissima casistica. Il primo caso in cui un agente ha sparato con il taser in Italia è stato a Tor Bella Monaca, dove a essere colpito è stato un 53enne con problemi psichici che, quando gli agenti si sono presentati per arrestarlo per reati connessi agli stupefacenti, ha cominciato a procurarsi delle ferite con un taglierino. È stato diffuso anche un video dell'episodio, dove si vede una persona non lucida minacciare di tagliarsi la gola e poi crollare a terra una volta colpita, che è stato pubblicato anche da alcune testate giornalistiche, fregandosene delle più minime norme di tutela.

Due giorni fa a Torino il taser ha fatto "arrendere" un giovane senza tetto che occupava con altre persone nella sua condizioni una fabbrica abbandonata in periferia, e che stava resistendo all'arresto minacciando gli agenti con un coccio di vetro. L'episodio è stato rilanciato con grande enfasi dal segretario della Lega Matteo Salvini sui social, d'altronde il leader del Carroccio e Meloni hanno sempre chiesto a gran voce l'introduzione del taser. “Questo episodio mostra, senza ombra di dubbio, la strumentalità delle obiezioni al taser – ha commentato Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del sindacato di polizia Siap – È una dotazione necessaria che in questo caso ha permesso di procedere nelle operazioni di polizia inducendo l’aggressore ad arrendersi senza ulteriori violenze e conseguenze fisiche per gli operatori e per lui".

L'Autorità Garante delle persone private della libertà ha espresso alcune raccomandazioni sull'utilizzo del taser, raccomando di vigilare "per evitarne l'utilizzo improprio" dato "che può avere gravi esiti per la salute" o "configurare un trattamento in violazione di obblighi nazionali e internazionali". Inoltre ne ricorda il divieto di impiego "in luoghi chiusi privativi della libertà personale" e raccomanda "la speciale cautela nel suo utilizzo nei confronti di persone di particolare vulnerabilità psichica o comportamentale". Ci vorrebbe dunque cautela da parte di sindacati, forze dell'ordine e politici, non raccontando con trionfalismo ogni volta che viene premuto il grilletto di un taser, e maggiore serietà monitorando il suo utilizzo e i suoi esiti, non battendo le mani per ogni singolo episodio. Il rischio è che tra qualche mese racconteremo invece episodi di abusi o peggio, di una morte, se continua a passare il messaggio che il taser non è pericoloso e il suo utilizzo è in sostanza sempre autorizzato di fronte all'intemperanza di un sospettato o di chi rifiuta di farsi identificare o di perdere il suo giaciglio di fortuna.

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