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La prof che non si è mai assentata a scuola per 36 anni: “Col mal di testa non si sta a casa”

Da quando ha iniziato la carriera nel mondo della scuola, nell’87 con le prime supplenze, la prof Minelli non ha mai preso un giorno libero ma nemmeno un permesso orario. “Se ho una preoccupazione gli studenti me la fanno passare” ha spiegato la docente.
A cura di Antonio Palma
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Una salute di ferro, una forza di volontà fuori dal comune e una grandissima passione per la scuola, sono i tre elementi che hanno permesso alla professoressa Nicoletta Minelli di raggiungere un vero e proprio record nel mondo della scuola: in 36 anni di lavoro non è mancata nemmeno un giorno se si escludono i mesi di maternità obbligatoria quando era incinta del figlio. “Veramente non sono mancata neanche un’ora in 36 anni anche se quest’anno ho preso il Covid 19 ma sono mancata solo tre giorni perché a cavallo di giorni festivi ad aprile” ha tenuto a precisare la diretta interessata, docente di filosofia all’istituto superiore Foresi di Porto Ferraio, all’Isola d’Elba.

Da quando ha iniziato la carriera nel mondo della scuola, nell’87 con le prime supplenze, la prof Minelli, ora 65enne, non ha mai preso un giorno libero ma nemmeno un permesso o qualche ora per una entrata ritardata o posticipata. Certamente dalla sua parte una salute di ferro, “non ho la febbre da quando avevo venti anni” ha rivelato infatti al Corriere della Sera, ma anche una ferrea determinazione “perché Mica si sta a casa col mal di testa? Si prende qualcosa e si va a scuola”.

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Il segreto, secondo la docente, è sapersi organizzare. Il suo lavoro, dal lunedì al sabato dalle 8 alle 13, del resto le permette di avere mezza giornata libera, quindi i suoi appuntamenti son fissati tutti al pomeriggio. Anche il dover badare alla madre, molto anziana e deceduta quest’anno, non è stato un ostacolo per lei. Alla base di tutto però ci deve essere la passione. “Nel mio lavoro il senso del dovere non basta, serve passione. Non lo cambierei per niente al mondo, è gratificante, ti mantiene giovane, al passo coi tempi, quando sono in classe non vorrei essere da nessun’altra parte” ha spiegato la docente.

“Se ho una preoccupazione gli studenti me la fanno passare. È lo spirito del dovere che ho ereditato da mio padre, il valore del sacrificio coniugato alla passione" ha aggiunto la donna che è diventata un modello anche per i colleghi che a lei si rivolgono spesso per risolvere problemi quotidiani a scuola dove è la referente del liceo. Un riconoscimento che nel corso di quest'anno scolastico tutti i colleghi le hanno confermato consegnandole una targa che recita: “Per la sua professionalità, la passione, l’amore verso la scuola e gli studenti”.

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