La Procura di Roma apre inchiesta sul caso Monte Paschi Siena
«A seguito della presentazione di denunce e di esposto da parte del Codacons e di cittadini in ordine alla situazione del Monte dei Paschi di Siena la procura della repubblica di Roma ha aperto un procedimento contro ignoti per il reato di manipolazione del mercato e per altre ipotesi di reato, raccogliendo da una pluralità di fonti sommarie informazioni e documentazioni sull'intera vicenda». E' quanto si legge in una nota a firma del procuratore Giuseppe Pignatone e dell'aggiunto Nello Rossi. Su Monte dei Paschi di Siena indaga, dunque, anche la magistratura capitolina, anche se i pm ritengono che la titolarità sulla vicenda sia dei colleghi di Siena.
Gotti Tedeschi in Procura a Siena – E proprio dagli uffici della procura senese è uscito poco fa il banchiere Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, sentito per circa 4 ore e mezza dai magistrati in qualità di rappresentante in Italia del Santander, l'istituto spagnolo da cui Banca Mps acquisì Antonveneta. In questo momento nel palazzo di Giustizia di Siena è entrato il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena Gabriello Mancini. Tra i destinatari delle richieste di documenti da parte dalla procura di Roma nell'ambito del fascicolo aperto su Mps ci saranno anche Bankitalia e Consob.
Mussari non parla – Dopo le parole, indirette, di Mario Monti, sul caso Monte dei Paschi di Siena è intervenuto anche Giuseppe Mussari. L'ex presidente di Mps e dell'Abi lo ha fatto con l'obiettivo di smentire le presunte dichiarazioni fatte circolare dalla stampa in mattinata, nelle quali avrebbe riconosciuto una «responsabilità morale» nella vicenda. «In relazione alle vicende che riguardano banca Monte dei Paschi di Siena nè io nè il mio avvocato abbiamo mai rilasciato dichiarazioni». Così Giuseppe Mussari, all'ANSA spiegando di aver fatto questa scelta «nel pieno rispetto dell'attività di indagine posta in essere dalla Procura». L'ex presidente di MPS ha poi precisato di non «aver mai affrontato tali temi con alcuno, né tantomeno ho mai autorizzato altri a parlare a mio nome».