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La presidente del Parlamento Ue Metsola: “Zelensky chiede aiuto, dobbiamo fare molto di più”

La presidente dell’Europarlamento ha raccontato che Zelensky “non smetterà mai di difendere il suo territorio” e che durante la sua visita le ha chiesto “cose molto concrete”. Aiuti militari, umanitari ed economici, in sostanza. Per Metsola l’Ue deve “fare molto di più”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Il mondo ha fatto molto ma c'è bisogno di fare molto di più e urgentemente". Il messaggio è arrivato forte e chiaro da parte del leader ucraino Zelensky alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che gli ha fatto visita a Kiev la scorsa settimana. A raccontarlo è stata la stessa numero uno dell'Europarlamento, intervistata ieri sera a Porta a Porta: "Zelensky è il leader di un Paese che non smetterà mai di difendere il suo territorio", ha sottolineato, spiegando che il presidente ucraino le ha chiesto "cose molto concrete", come "assistenza urgente, finanziaria, militare". Poi l'ammissione della stessa Metsola: "Oltre alle sanzioni che sono già state applicate dobbiamo fare molto di più".

"Se noi non aiutiamo l'Ucraina a vincere la guerra, come Paesi che credono nella democrazia, nei principi fondamentali, nel diritto di un Paese a non essere invaso da un altro Paese semplicemente perché è più forte, allora è un fallimento dell'Europa", ha detto chiaramente Metsola nel corso dell'intervento su Rai uno. Poi ci ha tenuto a sottolineare: "Saranno settimane molto difficili ma noi non abbiamo scelta, dobbiamo fare il massimo per aiutare i nostri fratelli e le nostre sorelle che stanno combattendo non solamente per l'Ucraina ma anche per noi". E ancora: "Dobbiamo prendere delle decisioni coraggiose oggi perché siamo in guerra".

Poi ha parlato dell'orientamento del Parlamento europeo, soprattutto in vista delle politiche che bisognerà adottare in futuro, anche dal punto di vista energetico: "Per l'Europarlamento è chiaro che non dobbiamo dipendere dalla Russia per la nostra energia – ha detto chiaramente – Dobbiamo essere nelle condizioni di comprare l'energia da coloro che sono amici e non nostri nemici come avviene adesso con la Russia di Putin".

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