La posizione dell’Italia sulle sanzioni alla Russia e sull’esclusione di Mosca da Swift
Le sanzioni contro la Russia sono al centro della polemica. Sono appena state applicate, di comune accordo da parte di Stati Uniti e Unione europea come ha detto ieri sera il presidente americano Biden, ma secondo molti osservatori sono insufficienti. Il punto, però, è il mancato accordo su sanzioni ancora più dure che si sarebbe consumato all'interno dell'Ue, a cui in molti fanno riferimento in queste ore. La discussione principale riguarda la possibilità di escludere la Russia dal sistema di pagamenti Swift, con un colpo finanziario senza precedenti che, però, avrebbe senz'altro delle ricadute anche sui Paesi che imporrebbero la sanzione. Come sempre c'è chi è per una linea più dura e chi meno, e l'Italia sarebbe tra questi ultimi.
La mattinata si è aperta con un tweet velenoso dell'ex presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk: "In questa guerra tutto è reale – ha scritto – la follia, la crudeltà di Putin, le vittime ucraine, le bombe che cadono su Kiev. Solo le vostre sanzioni sono immaginarie. Quei governi dell'Ue che hanno bloccato decisioni difficili (ad esempio Germania, Ungheria, Italia) hanno perso l'onore". La polemica è montata tutto il giorno, soprattutto contro Italia e Germania. Non a caso si tratta dei due Paesi più legati alla Russia dal punto di vista energetico, per quanto riguarda l'approvvigionamento di gas. E non è un segreto che la linea morbida sia stata chiesta proprio da Draghi e Scholz.
La possibilità di escludere la Russia da Swift partiva dall'Ucraina e avrebbe trovato praticamente da subito l'appoggio degli Stati Uniti. In Europa l'ipotesi era stata esclusa, ma dopo questa discussione si è improvvisamente riaperta. Per la Germania "tutte le opzioni sono sul tavolo", ha detto oggi Christian Lindner – il ministro delle Finanze tedesco – e anche un'esclusione della Russia da Swift sarebbe pensabile, se i membri dell'Ue fossero insieme dell'idea che la pressione sulla Russia possa essere in questo modo rafforzata. Poi è arrivata la dichiarazione del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha detto che sull'ipotesi "non c'è alcun veto, l'Italia ha sempre votato in maniera compatta con gli altri Paesi membri le proposte della Commissione Ue". E ha annunciato: "Stiamo lavorando al terzo pacchetto di misure".
A sostegno della dichiarazione di Di Maio è arrivato anche l'intervento di Palazzo Chigi: "Non vi è alcuna richiesta di eccezione sulle sanzioni da parte dell'Italia. La posizione italiana è allineata a quella della Ue", ha scritto su Twitter il profilo ufficiale del governo. Intanto, però, il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha avvisato: l'esclusione della Russia dal sistema Swift sarebbe un "problema" rispetto al pagamento delle forniture di gas destinate all'Italia e agli altri Paesi Ue.