Forse conviene provare con calma a rimettere le cose a posto, ristabilire se non la verità almeno le proporzioni di un gorgo che continua ad accadere nell'indifferenza generale di chi vorrebbe convincere che i "fenomeni di massa" non siano abitate da persone. Ieri (ma non solo ieri) alcuni giovani di Alba Dorata hanno attaccato il campo profughi di Lesbo. Un attacco fascista in piena regola per quelli che lì in Grecia, come succede in tutti i Paesi d'Europa, si ammaestrano a diventare sciacalli per un po' di propaganda.
Ci sarebbe da spaccarsi la testa per trovare il senso di un'azione contro famiglie (comprese donne e bambini) rinchiusi in un recinto di filo spinato: dov'è la forza, quale il senso politico, dove sta il pericolo? Questa idea di "mantenimento dell'ordine" che passa dal bastonamento dei bisognosi credendo di cancellarne i bisogni è un delirio che fa il paio con le questioni di razza e con la storia peggiore degli ultimi decenni.
Eppure se si tratta di qualche compagine di estrema destra si leva (per fortuna) un coro unanime di condanna: la prepotenza politica (e politicizzata) pur essendo popolare non è ancora sdoganata come pratica etica e lecita. Per fortuna. Sperando che duri. Come non attecchiscono le parole di Salvini che dichiara il Presidente della Repubblica Mattarella "complice e venduto" sentendolo dire ciò che la Storia alla fine riuscirà ad affermare: barricarsi dietro le frontiere è miope, stupido e fallimentare.
Però qualcosa mi sfugge sul silenzio che invece si ascolta quando gli stessi attacchi (questa volta con lacrimogeni e proiettili di gomma) viene praticato da forze di Polizia. Quello che è successo oggi a Idomeni, con la polizia macedone che ha infierito su 500 persone disperatamente accampate nell'inferno di Idomeni, ha la stessa matrice idiota e odiosa dei ragazzetti di alba Dorata, la stessa prepotenza usata contro gli impotenti, la stessa stupida e inutile muscolarità. Idomeni è uno scempio (ben raccontato qui) che condensa fragili, disperati, scappati, bisognosi, donne, bambini. Sparare su Idomeni ha la stessa vigliaccheria di un collezionista di pelli di leoni. Niente di più.
E allora mi chiedo che differenza ci sia tra gli attacchi fascisti sotto una sigla politica oppure protetti da una divisa? Nessuna. Sono i costumi diversi di interpreti identici che per uno strano gioco di equilibri suscitano reazioni opposte: tutti a condannare Alba Dorata e tutti zitti per la polizia. Come se fosse l'abito del bastonature a render lecito un atto vigliacco. Così.
Chissà se qualcuno avrà il coraggio di dirlo, in Europa.