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“La pm e l’avvocato sono trombamici”. Lei querela, ma il giudice assolve: “Non è reato dirlo”

Il giudice di pace di Lecce, Valter Vavalle, ha assolto l’avvocato barese Leonardo Sesta dall’accusa di diffamazione “perché il fatto non sussiste”. Definì “trombamici” una pm e un suo collega avvocato.
A cura di Davide Falcioni
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Dare del "trombamico" a qualcuno non è reato. Lo ha stabilito una sentenza dello scorso 16 settembre – destinata, come si suol dire, a "fare giurisprudenza" – del giudice di pace di Lecce, Valter Vavalle, che ha assolto l’avvocato barese Leonardo Sesta dall’accusa di diffamazione "perché il fatto non sussiste". Il legale aveva rivolto l’epiteto alla dottoressa Simona Merra, ex sostituto procuratore di Trani, durante una presentazione di un libro nel marzo 2018. La magistrata l’aveva querelato.

L'avvocato Sesta era intervenuto a un incontro a Bisceglie (Bat) dicendo: "La Pm non doveva essere destinataria solo di una censura bensì doveva essere buttata fuori dalla Magistratura perché lei e l’avvocato erano trombamici". Il legale faceva riferimento al provvedimento di censura del Consiglio Superiore della Magistratura nei confronti della magistrata per la famosa foto del “baciapiede” con l’avvocato Leonardo De Cesare. Lo scandalo era esploso perché Merra faceva parte del pool che stava indagando sulla strage dei treni avvenuta sulla tratta Corato-Andria. De Cesare era il legale di uno degli indagati nel procedimento.

Dopo essere stata definita la "trombamica" di De Cesare, Merra aveva quindi querelato Sesta per diffamazione. Il giudice di pace Vavalle ha però assolto l’avvocato barese: "Sebbene si tratti di una parola che allude alla sussistenza di un profilo sessuale, non può trascurare che anche la componente amicale del rapporto ha una sua valenza non meno importante. Si tratta pur sempre di un rapporto di amicizia a cui si aggiunge anche la componente sessuale. Tale tipologia di rapporto è privo di disvalore etico o morale", si legge nella sentenza. Le spese processuali saranno compensate tra le parti.

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