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La piccola Anisa annegata al bioparco, 2 indagati per omicidio colposo: una è l’accompagnatrice 18enne

Ci sono due indagati per la morte della piccola Anisa, la bimba di 7 anni annegata al bioparco di Caraglio, nel Cuneese. Una di loro è l’accompagnatrice appena 18enne. Il secondo indagato sarebbe il gestore del bioparco.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio
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Ci sono due indagati per la morte della piccola Anisa, la bimba scomparsa durante un centro estivo parrocchiale al bioparco AcquaViva di Caraglio, nel Cuneese. Il gestore del bioparco e la responsabile del gruppo di animazione parrocchiale che avrebbe dovuto vigilare sui bambini in gita sono indagati per omicidio colposo. La giovane che stava accompagnando i bambini insieme ad altri 7 volontari ha appena 18 anni. Con lei c'era solo un altro accompagnatore maggiorenne mentre tutti gli altri (circa 5 persone) sono minori.

La bimba di 7 anni era scomparsa in alcuni attimi di distrazione degli educatori che poi avevano allertato i soccorsi. Dopo alcune ore di ricerche, la piccola era stata trovata senza vita a due metri di profondità in uno dei laghi dell'area verde.

Nonostante gli sforzi dei soccorritori per salvarla, per la piccola non vi era purtroppo nulla da fare. La sua scomparsa è stata registrata alle 15.30, mentre il corpo è stato trovato intorno alle 18. La gita era stata organizzata dal centro estivo che fa capo alla parrocchia di Demonte, il paese dove la bimba viveva con la famiglia.

Sette gli accompagnatori, tutti giovanissimi volontari: solo due di loro sono maggiorenni. La ragazza responsabile del gruppo, diciottenne, è a sua volta indagata per omicidio colposo insieme al gestore del bioparco dove si è verificata la tragedia. Eventuali responsabilità penali degli accompagnatori e del gestore del parco sono ora al vaglio degli investigatori dopo l'iscrizione al registro degli indagati.

Il bioparco Acqua Viva è stato inaugurato nel 2022 e si trova nella bassa Valle Grana, in località Bottonasco. Sorge su circa 15 ettari di terreno in una ex polveriera militare. Al suo interno sono presenti il lago balneabile dove la bimba è stata trovata morta e un bacino da oltre 50mila metri cubi di acqua.

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