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La piccola Agnese morta di caldo in auto, il sindaco di Marcon: “Asteniamoci da giudizi facili e ingiusti”

La piccola Agnese è rimasta nell’auto del papà per 5 ore con 38 gradi. La bimba di un anno è morta poco dopo l’ingresso in ospedale e il sindaco di Marcon, lì dove la piccola viveva con la famiglia, ha chiesto ai cittadini di non lanciarsi in “polemiche facili e ingiuste”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si chiamava Agnese la bimba rimasta chiusa in auto sotto il sole e morta dopo aver trascorso cinque ore sul seggiolino della vettura dei genitori. La piccola, che viveva con il papà e la mamma a Marcon, è stata trovata priva di sensi dal padre che si è accorto della dimenticanza poco prima di uscire per la pausa pranzo prevista al lavoro. Una tragedia commentata anche dal sindaco di Marcon, Matteo Romanello, che ha chiesto ai cittadini di non lanciarsi in polemiche "facili e ingiuste".

"Chiedo a tutti di astenersi da qualsiasi commento o giudizio – ha scritto sui social network il sindaco Romanello -. In questo momento sarebbe senza dubbio fuori luogo" ha concluso. Per chiarire cosa sia accaduto alla piccola saranno ora svolte delle indagini dai carabinieri che dovranno capire se fosse o meno presente (e funzionante) il dispositivo salva bebè, obbligatorio per il trasporto in auto dei bimbi fino a 4 anni di età.

Sul luogo della tragedia sono intervenuti i sanitari del Suem di Mestre che hanno cercato di risvegliare la bimba tentando la manovra cardiopolmonare. Per lei purtroppo però non vi è stato nulla da fare e una volta arrivata in ospedale di Mogliano Veneto, la piccola è deceduta. Agnese è rimasta in macchina per ore con 38 gradi fuori dall'abitacolo della vettura.

La macchina era parcheggiata oltre il cancello del carico-scarico della Lodes, azienda di illuminotecnica. Lì si sono fiondate ambulanze e carabinieri. Medici e forze dell'ordine hanno cercato di intervenire con le lacrime agli occhi, ma era purtroppo chiaro che per la bimba non vi era più niente da fare. Il padre della bimba è stato allertato da alcuni colleghi che a loro volta hanno visto la bambina mentre uscivano per andare a mangiare.

Il titolare della trattoria poco lontana dalla ditta ha raccontato di essersi accorto dei soccorsi solo mentre serviva ai tavoli. "Il papà di Agnese veniva a mangiare qui con un collega fino a qualche anno fa – ha spiegato -. Entrambi poi hanno avuto figli e da allora hanno preferito tornare a casa durante la pausa per mangiare con le loro famiglie".

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