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La Pianura Padana è la “camera a gas d’Italia”: è l’area più inquinata del Vecchio Continente

L’Agenzia europea per l’Ambiente (Aea) conferma i livelli record in Italia nel suo Rapporto annuale sulla qualità dell’aria: in base al documento, fra tutti gli Stati membri dell’Unione europea, il nostro Paese sarebbe quello in cui si verificano più morti premature dovute al biossido di azoto e ozono, e il secondo per il numero di vittime da polveri sottili.
A cura di Annalisa Girardi
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In occasione dell'ultima Giornata mondiale per l'Ambiente lo scorso 5 giugno, l'Agenzia spaziale europea (Esa) aveva definito la Pianura Padana come la zona più inquinata del Vecchio continente. Come riporta il Corriere, erano stati i dati e le fotografie satellitari a farne emergere il primato, in particolare a causa della concentrazione di ossidi dell'azoto e polveri sottili. Anche l'Agenzia europea per l'Ambiente (Aea) conferma i livelli record in Italia nel suo Rapporto annuale sulla qualità dell'aria: in base al documento, fra tutti gli Stati membri dell'Unione europea, il nostro Paese sarebbe quello in cui si verificano più morti premature dovute al biossido di azoto e ozono, e il secondo per il numero di vittime da particolato fine PM2,5. In altri termini, polveri sottili.

Proprio a causa di queste particelle nell'aria, la Nasa ha definito l'Italia come la camera a gas d'Europa. In particolare, sarebbe la città di Padova la capitale dello smog. In quest'area vivono 23 milioni di persone, di cui almeno qualche milione vive in zone dove i limiti imposti dall'Ue ai tre principali inquinanti vengono sistematicamente violati. Per questo motivo, l'Italia vede pesare su di sè due procedure d'infrazione per la qualità dell'aria, per cui potrebbero anche arrivare sanzioni economiche.

"Un'emergenza da affrontare subito"

L'avvocato Ugo Taddei, che lavora per la Ong di diritto ambientale ClientEarth, ha definito la situazione come un'emergenza da affrontare il prima possibile. "Il governo italiano deve impegnarsi, già con la legge di Bilancio, stanziando risorse per aiutare i cittadini a scegliere una mobilità che non danneggi la salute. E le Regioni, in particolare le più colpite come quelle del Bacino padano, devono predisporre piani per la qualità dell’aria ambiziosi, limitando la circolazione dei veicoli più inquinanti e investendo sul trasporto pubblico", ha spiegato Taddei al Corriere.

Il presidente regionale di Legambiente Veneto, Luigi Lazzaro, ha invece affermato: "Nonostante un quadro così preoccupante, le Regioni della Pianura Padana si distinguono per la debolezza dei provvedimenti anti-smog, quest’anno resi ancora meno efficaci dalle tante deroghe concesse dai Comuni". E ancora: "Lo stesso Accordo di bacino padano prevede misure più emergenziali che programmatiche e lascia ai sindaci piena libertà decisionale, senza imporre alcun coordinamento da parte delle Regioni. Il risultato è la deregulation e la scarsa adesione dei Comuni delle cinture urbane". L'Accordo menzionato da Lazzaro sarebbe un impegno preso dalle regioni dell'Italia settentrionale con il ministero dell'Ambiente per migliorare la qualità dell'aria.

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