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La peste suina è alle porte del Veneto: la Regione fa scattare protocollo di sicurezza

La Regione Veneto ha individuato alcune misure urgenti da adottare per ridurre il rischio di introduzione del virus negli allevamenti. Indispensabile sarà procedere al rafforzamento del controllo dell’adozione di misure di biosicurezza strutturali e gestionali. Stop anche alle fiere su tutto il territorio regionale.
A cura di Davide Falcioni
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Se il virus della Peste suina Africana dovesse colpire gli allevamenti veneti potrebbe causare gravi conseguenze dirette ed indirette sulle imprese agrozootecniche della regione, sulle produzioni della filiera suinicola e sull’economia legata all’indotto. Per questo la Regione Veneto ha ritenuto necessario individuare alcune misure urgenti da adottare per ridurre il rischio di introduzione del virus negli allevamenti e individuare azioni di preparazione della filiera delle carni suine in caso di estensione delle Zone di Restrizione dai territori delle regioni confinanti o in caso di conferma di focolai di PSA sul territorio regionale.

Come riporta una nota, nella relativa ordinanza vengono definite le azioni prioritarie da attuare da parte degli operatori della filiera suinicola, anche in riferimento alle Ordinanze del Commissario Straordinario alla Peste suina Africana e alle recenti indicazioni ministeriali riguardanti i territori già colpiti dalla malattia. Indispensabile sarà procedere al rafforzamento del controllo dell’adozione di misure di biosicurezza strutturali e gestionali negli allevamenti suini e delle procedure per la movimentazione in sicurezza degli animali, per lo smaltimento sicuro dei prodotti potenzialmente contaminati, per la pulizia e la disinfezione di ambienti, strutture, attrezzature, aree e mezzi.

Su tutto il territorio regionale devono essere vietate fiere, mostre e mercati che interessino gli animali della specie suina. Negli allevamenti di suini veneti è vietato l’ingresso di personale non strettamente collegato alle attività di allevamento e alle attività di controllo ufficiale dell’Autorità competente e di controllo e sorveglianza della malattia. Tutta la popolazione deve essere sensibilizzata perché ci possono essere comportamenti che favoriscono la diffusione del virus: ad esempio, l’abbandono di rifiuti alimentari che potrebbero venire in contatto con i cinghiali o altra fauna selvatica rappresenta un rischio per la diffusione delle malattie degli animali quali la PSA, il cui virus potrebbe essere presente in salumi provenienti da territori in cui il visus è diffuso. Viene disposto anche l’obbligo di allontanare e mettere in sicurezza i rifiuti alimentari nelle aree di sosta autostradali ai fini di non renderli disponibili per la fauna selvatica.

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