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La “Palestra del fascismo Arcobaleno Nero” a Verona, indaga la Digos: “Volantino inquietante”

“Arcobaleno nero, palestra fascista”, recita un volantino distribuito nel quartiere Borgo Trento a Verona. Il volto di Benito Mussolini a piena pagina. Conferito nelle cassette per le poste il giorno prima della Giornata della Memoria, il volantino annunciava ai residenti l’imminente apertura di una “palestra fascista”.
A cura di Elia Cavarzan
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Presumibilmente distribuito nella notte del 26 gennaio, relativamente sgrammaticato e incoerente, annunciava l'apertura di una fantomatica palestra fascista per i "giovani disallineati della società". Si legge nel volantino: "La nostra palestra è il luogo giusto dove fortificare il tuo corpo, l'unica arma che abbiamo per affrontare le sfide del nuovo millennio. Contro l'integrazione dello straniero noi propugniamo la disintegrazione. Siamo ribelli, il dinamismo che ci pulsa nelle arterie". Infine la provocazione: "Lo sbarco è imminente nel quartiere Borgo Trento, non sei convinto? Vieni a dircelo in faccia".

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Le indagini della Digos di Verona

La Digos di Verona si è messa subito al lavoro. La direzione del nucleo investigativo ha reso noto a Fanpage.it quanto segue: "È chiaro che il volantino risulta molto inquietante. È un volantino che un po' per come è stato confezionato, un po' per i termini utilizzati e un po' per la sua contraddittorietà – errori grammaticali, viene stampata la faccia del Duce e poi si dichiarano apolitici poche righe più sotto –  ci invita a tenere aperte diverse piste". Goliardia? Nuova destra estremista alle porte di Verona? Cosa vi aspettate? "Indaghiamo per capire se sono dei nuovi individui che si stanno accingendo ad entrare nel mondo dell'estrema destra veronese o se si tratta di una goliardata fatta da qualcuno che non aveva nulla da fare". Conclude la direzione Digos di Verona: "Non siamo abituati a questo tipo di volantini da parte dell'estrema destra veronese. Lascerei aperte tutte le porte proprio per non restringere il campo delle indagini".

Le reazioni

La condanna diretta contro il fatto è sopraggiunta sotto varie forme dalle forze politiche di opposizione in consiglio Comunale a Verona. Il gruppo civico Traguardi, tramite il portavoce in consiglio Tommaso Ferrari, commenta come segue il gesto: "Di fronte a tale provocazione, che susciterebbe orrore anche se si trattasse di uno scherzo di pessimo gusto, l'unica reazione possibile è che la politica, compatta, faccia capire a questi personaggi che per loro, a Verona, non c'è spazio di cittadinanza". Anche il gruppo Dem parte alla carica con il capogruppo Federico Benini: "Dal punto di vista politico, non possiamo che riaffermare la necessità di una netta presa di posizione, da parte di tutte le istituzioni locali, a favore delle prassi democratiche, contro i rigurgiti di fascismo e di intolleranza che da tempo scuotono il territorio", scrive in una nota.

Il sindaco: "Forti perplessità sull'attribuzione del volantino"

Il sindaco Federico Sboarina commenta come segue l'accaduto: "Le indagini in corso evidenziano forti perplessità sull'attribuzione del volantino, che sarebbe stato messo in qualche cassetta della posta nel quartiere di Borgo Trento. Testo e grafica non sarebbero assimilabili a quelle tipiche della destra e quindi tutto porterebbe a pensare ad una goliardata, che non mi fa ridere per niente perché non vorrei che fosse l'ennesima occasione di strumentalizzazione che getta discredito su Verona, dipingendola diversa da come invece è realmente. Smentisco anche chi insinua che io avrei rifiutato di prendere posizione, non sono mai stato interpellato né dai politici e amministratori seri che attendono le indagini, né dal Consiglio comunale né tantomeno dai cittadini".

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