La morte nel fiume di Denise Galatà, ascoltati amici e prof della 18enne: “Impegno per la verità”
Si è conclusa nel modo più tragico la vicenda della diciottenne Denise Galatà, la studentessa caduta martedì nel fiume Lao, a Laino Borgo, sul Pollino, mentre stava facendo rafting insieme ad alcuni compagni e trovata morta nel primo pomeriggio di ieri.
Il corpo della giovane è stato trovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco a poca distanza dal luogo in cui il gommone su cui si trovava insieme ad altri ragazzi si era capovolto. Se gli amici sono stati subito messi in salvo, lei non è riuscita a risalire in superficie e sarebbe morta annegata.
Sarà adesso compito della Procura della Repubblica di Castrovillari accertare la dinamica di quanto accaduto, le modalità della morte della diciottenne ed eventuali responsabilità. Il sostituto procuratore di turno, Simona Manera, ha disposto l’autopsia e delegato le indagini ai carabinieri della Compagnia di Castrovillari, con il supporto del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza.
Sono stati già ascoltati nelle scorse ore gli amici e gli insegnanti che si trovavano insieme a Denise nel momento in cui è finita in acqua. Il fiume, a quanto ricostruito, non destava preoccupazione e in questo senso, stando a una prima ricostruzione, non emergerebbe alcuna imprudenza o negligenza da parte degli organizzatori del rafting.
"Il mondo della Scuola si stringe attorno alla famiglia e nel nome di Denise continueremo ad impegnarci per restituire verità a ciò che è accaduto". È quanto si legge in una nota del Direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale della Calabria, Antonella Iunti. "La tragedia della morte di Denise – aggiunge – travolge, insieme alla famiglia, anche tutto il mondo della Scuola ed ogni parola di cordoglio non riesce a dare forma al tumulto di emozioni che sgorga dagli animi di un'intera comunità. Ogni giovane che si spegne toglie energie vitali a tutta una società intera, ma quando una tenera esistenza è strappata alla spensieratezza e all'esuberanza dalla fatalità della tragedia, non c'è modo di alleggerire le responsabilità collettive, poiché quella morte colpisce in maniera indelebile le coscienze. Non vi è alcuna argomentazione in grado di sollevare dallo stato di dolore profondo che in questo triste momento avvolge tutti in un abbraccio freddo e muto".
Anche il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha chiesto all'Ufficio scolastico regionale della Calabria di avviare adeguate verifiche per accertare, in relazione a quanto è accaduto, che siano state effettivamente adottate tutte le misure di sicurezza previste in questi casi.
Denise Galatà viveva a Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, e frequentava il liceo statale "Giuseppe Rechichi" di Polistena, un liceo che in passato aveva già organizzato viaggi di istruzione sul Pollino. "Una ragazza a 18 anni non può morire così, aveva una grande voglia di vivere, era meravigliosa: non si può morire così", le parole ieri tra le lacrime della zia della ragazza, arrivata insieme ad altri familiari sul luogo del ritrovamento del corpo.