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La morte di Luana D’Orazio: “Era un’apprendista, non avrebbe potuto usare il macchinario da sola”

Luana D’Orazio non avrebbe dovuto lavorare da sola al macchinario che l’ha uccisa: aveva seguito solo 4 ore di formazione per comprendere i rischi del lavoro che faceva e degli strumenti utili alla sua mansione. Da apprendista non avrebbe potuto usare l’orditoio senza la supervisione di un tutor.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Luana D'Orazio
Luana D'Orazio

La saracinesca che doveva impedire a Luana di entrare in contatto con l'orditoio che l'ha uccisa era aperta. Non l'aveva rimossa lei: poco tempo prima aveva evitato un incidente come quello che le ha tolto la vita lunedì nella fabbrica di Montemurlo. Per gestire il funzionamento di quella macchina, Luana D'Orazio aveva seguito appena 4 ore di corso, così come prevede la legge. Nonostante questo, 4 ore non bastano a renderti esperta: era ancora un'apprendista, assunta da poco tempo. "Alla macchina tessile che l'ha uccisa non doveva lavorare da sola" ha ripetuto sua madre. Il piano di sicurezza delle aziende prevede un tutor per ogni apprendista. Nel caso di Luana, era stato indicato, ma era occupato nello svolgere altre mansioni come tutto il resto del personale.

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La coppia che sognava il futuro

Alberto Orlandi, fidanzato 28enne dell'operaia rimasta uccisa in fabbrica nella giornata di lunedì, vuole continuare a occuparsi del piccolo Domenico e della famiglia della sua Luana. I due sognavano ancora di fare tante cose: un viaggio a Parigi, una casa insieme e forse un matrimonio. "La sera prima della sua morte siamo stati insieme – racconta il giovane – e abbiamo mangiato una pizza. Siamo stati bene ed è stata una serata tranquilla. Lunedì ci siamo salutati con un bacio e le ho chiesto di mandarmi un messaggio appena arrivata all'orditura. Alle 6 del mattino mi ha scritto e io mi sono tranquillizzato". Poche ore dopo, però, la telefonata che ha sconvolto la sua vita. "La mamma di Luana non riusciva a parlare. Mi ha passato i carabinieri che mi hanno spiegato cosa era successo. Non conosco quel macchinario che usava Luana. Quando sono andato con suo padre a ritirare i suoi effetti personali l'ho visto da lontano ma non ho capito come funziona. Ho solo voluto capire dove fosse successo tutto".

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Alberto racconta di sentirsi come un padre per il piccolo Domenico. Si sono incontrati un anno e mezzo fa, eppure si sentono già una famiglia a tutti gli effetti. "Continuerò a seguirlo e sostenerlo. Ci sarò per tutta la famiglia. Non mi sognerei mai di abbandonarlo". Nel frattempo, il bimbo di 5 anni sta facendo i conti con il dolore. "Abbiamo cercato di spiegargli cosa è successo" racconta la madre di Luana. "Lui dapprima ha pianto, poi mi ha chiesto di pregare con lui per far tornare la mamma". In un secondo momento il bambino si è tranquillizzato. "La prossima settimana tornerà all'asilo. Gioca e ci fa vedere che sa contare fino a 100, così come gli aveva insegnato la mamma" spiega ancora la donna. Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha annunciato che il giorno del funerale sarà probabilmente lunedì. Proclamato per allora il lutto cittadino.

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