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La morte di Alessio Vinci a Parigi potrebbe restare un mistero: la Procura decide se archiviare il caso

Il 10 ottobre potrebbe chiudersi, nonostante le tante domande senza risposta, l’indagine sulla morte di Alessio Vinci, 18enne di Ventimiglia studente al Politecnico di Torino trovato morto ai piedi di una gru in un cantiere di Parigi il 18 gennaio 2019.
A cura di Susanna Picone
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L'indagine sulla misteriosa morte di Alessio Vinci potrebbe essere ormai alle battute finali. Di questo giovane di Ventimiglia trovato morto in un cantiere a Parigi il 18 gennaio del 2019 si è tornati a parlare negli ultimi giorni soprattutto grazie alla trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”, durante la quale è stato annunciato che due donne – una avvocata e una studentessa che seguono il caso – sembrerebbero aver decodificato quel misterioso codice lasciato dallo studente.

Troppi ancora i misteri però sul caso, e ora la Procura di Roma potrebbe archiviare. Il verdetto è atteso martedì 10 ottobre, quando a Roma si discuterà del fascicolo aperto per istigazione al suicidio. Si dovrà decidere se proseguire le indagini sul 18enne studente del Politecnico di Torino trovato cadavere ai piedi di una gru a Parigi. Prima di venire a mancare, il nonno si è opposto alla richiesta di archiviazione delle indagini.

Nella trasmissione è stata ricostruita la storia di Alessio Vinci, il suo misterioso viaggio a Parigi di cui il nonno non sapeva nulla, sono state mostrate alcune immagini del ragazzo nell’albergo in cui ha alloggiato nella capitale francese, l’avvocata ha ricordato tutti gli elementi che non tornano, dagli zaini del ragazzo alle attività registrate dal suo pc mentre lui non era in camera.

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Ed è stato affermato che quella misteriosa scritta Etp potrebbe indicare l’“Eliporto Terre-Plein du Larvotto”, nel Principato di Monaco. Nei dintorni si trova la banca della falsa ricevuta di una vincita che Alessio mostrò al nonno.

Nella puntata della trasmissione di Rai3, intanto, un’amica di famiglia ha ricordato chi era Alessio Vinci e come hanno saputo in Italia della sua morte. Hanno chiamato proprio lei, pensando si trattasse della madre. Ma il ragazzo la madre l’aveva persa da bambino.

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L’amica di famiglia ha raccontato che il ragazzo non ha parlato fino ai 3 anni, che i genitori non andavano d’accordo e lui era rimasto traumatizzato da questo. La sua mamma è morta quando lui era in prima elementare. Lo ha cresciuto la nonna, fino a quando non è mancata. E Alessio a quel punto è rimasto col nonno.

Alessio Vinci era un ragazzo che chi lo conosceva descrive come “geniale”, un “fenomeno”. “Quando avrò la laurea io andrò all’estero e porterò il nonno con me”, diceva all’amica. Ma all’estero, mentre era ancora uno studente del primo anno all’università, quel ragazzo ha trovato la morte.

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