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La morte della psicologa Vera Slepoj fu naturale, chiesta l’archiviazione dell’inchiesta

La psicologa era morta all’improvviso la notte tra il 20 e il 21 giugno; i suoi familiari avevano depositato un esposto per chiarire i contorni del decesso.
A cura di Davide Falcioni
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La Procura della Repubblica di Padova ha chiesto l'archiviazione del fascicolo d'inchiesta sulla morte di Vera Slepoj, la nota psicologa deceduta in casa, nel capoluogo euganeo, la notte tra il 20 e il 21 giugno scorsi. Lo ha reso noto oggi il Procuratore capo, Angelantonio Racanelli. A seguito di un esposto da parte dei familiari era stato iscritto un procedimento a carico di ignoti, al fine di fare chiarezza sul decesso di Slepoj. Dall'autopsia, che si era svolta il 26 giugno scorso, è risultato che il decesso è avvenuto per cause naturali.

I magistrati avevano aperto un fascicolo per omicidio colposo per chiarire i contorni del decesso improvviso della professionista; una decisione che era arrivata a sorpresa, visto che in prima battuta si era parlato subito di un infarto fulminante e non sembravano esserci gialli da chiarire.

Slepoj si era laureata in Psicologia nel 1977 all'università di Padova, con una tesi dal titolo "Devianza e i meccanismi di controllo in una società attuale". Ha poi avuto molta notorietà e visibilità mediatica, coordinando tra l'altro una rubrica sulla rivista Riza Psicosomatica, ed è stata editorialista per vari quotidiani. Ha avuto anche impegni politici, prima con Alleanza Nazionale alle Europee del 1999, poi con l'Udc al Senato nel 2006. Fu poi consulente psicologica nelle fila del Palermo Calcio nella stagione 1999/2000. Di prestigio i suoi ruoli di presidente della Federazione italiana psicologi e dell'International health observatory, oltre alla cattedra all'università di Siena in Sociologia della salute.

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