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La moglie rifiuta un rapporto sessuale, lui la picchia e posta sue foto nuda: a processo per revenge porn

Un 50enne è finito a processo ad Arezzo per aver minacciato e picchiato la moglie dopo che quest’ultima rifiutò un rapporto sessuale. La donna, poco tempo dopo aver cacciato il marito di casa, si è poi resa conto che l’uomo aveva pubblicato sue foto intime sul proprio account Whatsapp.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un uomo è finito a processo per revenge porn dopo aver pubblicato sul proprio profilo Whatsapp una foto della moglie mentre esce dalla doccia. I fatti risalgono a un anno da, al 2022. Secondo quanto reso noto, un 50enne di Arezzo avrebbe pubblicato alcune foto della moglie appena uscita dalla doccia sui propri canali social e di messaggistica dopo aver aggredito la donna nel tentativo di imporgli un rapporto sessuali.

All'uomo sono stati contestati nel Tribunale di Arezzo la pubblicazione delle foto intime della moglie come "vendetta" nei confronti della donna che pochi giorni prima aveva rifiutato di avere un rapporto sessuale con lui. Stando a quanto reso noto, l'uomo avrebbe picchiato e minacciato di morte la moglie dopo il rifiuto. Per tutta risposta, lei lo avrebbe buttato fuori di casa.

Qualche giorno dopo l'aggressione, quando la vittima aveva ripreso a vivere la sua quotidianità, la donna si è accorta che il marito violento aveva pubblicato sul suo stato Whatsapp una foto in cui lei appariva senza veli dopo essere uscita dalla doccia.

A quel punto, dopo aver superato lo sgomento iniziale, la vittima ha portato le prove raccolte alle autorità, sporgendo formalmente denuncia contro il 50enne che ora risulta imputato. L'udienza è stata aggiornata al prossimo febbraio per la discussione e la decisione sul caso.

L'uomo deve rispondere dell'accusa di minacce, maltrattamenti e percosse sulla compagna, oltre che dell'accusa di aver postato foto intime della moglie sui propri canali social come vendetta. La donna ha raccontato la sua versione dei fatti anche nell'aula di Tribunale, rispondendo alle domande dei legali e fornendo la ricostruzione di quanto accaduto ormai un anno fa davanti al giudice. Dopo aver raccolto la testimonianza, i giudici hanno aggiornato l'udienza al prossimo febbraio.

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