La moglie di Beppe Grillo a Boschi: “Video testimonia innocenza mio figlio, ragazza consenziente”
La moglie di Beppe Grillo difende suo figlio e interviene dopo il video del marito, nel quale il garante del Movimento 5 Stelle parla delle accuse di violenza sessuale rivolte al figlio Ciro. Parvin Tadjik, moglie dell’ex comico, scrive un commento sotto il post di Maria Elena Boschi, rivolto proprio a Beppe Grillo e al suo video sul caso di violenza sessuale che sarebbe stato perpetrata ai danni di una ragazza italo-svedese. “C’è un video che testimonia l’innocenza dei ragazzi, dove si vede che lei è consenziente, la data della denuncia è solo un particolare”, scrive su Facebook Tadjik. Che difende suo figlio e i suoi tre amici dalle accuse di violenza sessuale.
Del caso che riguarda da vicino la famiglia Grillo si è tornati a parlare ieri, quando il fondatore del Movimento 5 Stelle ha pubblicato un video in difesa del figlio. Suscitando l’ira di tanti esponenti politici, che criticano l’atteggiamento e le parole di Grillo. Tra questi c’è anche Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva: “Caro Grillo, ti devi semplicemente vergognare. Le sue parole sono piene di maschilismo. Quando dice che la ragazza ci ha messo otto giorni a denunciare fa un torto a tutte le donne vittime di violenza e forse non sa il dolore che passa attraverso quelle donne, che spesso impiegano non giorni, ma settimane per superare la vergogna e l’angoscia”.
Ciro Grillo è accusato di violenza sessuale ai danni di una ragazza italo-svedese per quanto avvenuto in Sardegna quando era insieme ai suoi amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Parvin Tadjik, quindi, riprende la linea difensiva del marito, parlando dei video sui cellulari, filmati acquisiti dalla procura. Secondo Grillo in un video si potrebbe desumere, dall’atteggiamento dei ragazzi, che la ragazza fosse consenziente. Ma la procura non sembra convinta di questa interpretazione ed è attesa la decisione tra la richiesta di rinvio a giudizio o quella di archiviazione per i quattro indagati. Secondo quanto riportato sulla base delle carte processuali, comunque, la procura sembra ritenere che si sia trattato di un caso di violenza sessuale di gruppo.
Durante l’indagine la moglie di Beppe Grillo è stata intercettata, anche in seguito alla sua testimonianza. Tadjik, infatti, nella notte in cui sono avvenuti i fatti dormiva nell’appartamento che si trova accanto a quello in cui si sarebbe consumata la violenza sessuale di gruppo. Durante la sua testimonianza in procura, comunque, la donna aveva affermato di non aver sentito nulla di quanto succedeva nell’appartamento accanto.