video suggerito
video suggerito

La moglie del boss della ‘ndrangheta uccisa per una relazione extraconiugale

È la storia di Angela Costantino, moglie di Pietro Lo Giudice, uccisa dalla cosca di Reggio Calabria mentre il marito era in carcere. Dopo 18 anni si scopre che la donna, madre di quattro figli, sarebbe stata uccisa perché avrebbe tradito il marito.
A cura di Susanna Picone
57 CONDIVISIONI
È la storia di Angela Costantino, moglie di Pietro Lo Giudice, uccisa dalla cosca di Reggio Calabria mentre il marito era in carcere. Dopo 18 anni si scopre che la donna, madre di quattro figli, sarebbe stata uccisa perché avrebbe tradito il marito.

Si chiamava Angela Costantino, era la moglie del pregiudicato Pietro Lo Giudice, aveva quattro figli e un marito in galera quando, nel 1994, scomparse da Reggio Calabria il giorno in cui stava andando al carcere di Palmi per far visita a suo marito. Dopo 18 anni sembra venir fuori la verità sulla storia di questa donna, il cui corpo non è stato mai più ritrovato. Il marito Pietro Lo Giudice, 46 anni, è il figlio del boss della ‘ndrangheta Giuseppe (ucciso in un agguato nel 1990) e fratello di Vincenzo: una famiglia che si distingue come una delle principali protagoniste della guerra di mafia avvenuta a Reggio Calabria tra la metà degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90.

Angela avrebbe tradito il marito, per questo meritava la morte – Dei malavitosi detenuti in carcere con una moglie, Angela, che nel frattempo avrebbe avuto una relazione extraconiugale con un altro uomo e che, per questo “crimine”, è stata uccisa dai familiari del marito tradito. Un’offesa che, a quanto pare, non poteva essere perdonata e che ha indotto i capi della cosca Lo Giudice a ordinare l’assassinio della donna, madre dei quattro figli del detenuto Pietro. Nel 1994, due giorni dopo la scomparsa di Angela, fu ritrovata la sua automobile a Villa San Giovanni.

Dopo 18 anni arrestati gli affiliati della cosca Lo Giudice accusati dell’omicidio – La squadra mobile di Reggio Calabria è arrivata alla verità, dopo tutti questi anni, grazie alla confessione di alcuni pentiti tra cui Maurizio Lo Giudice, il fratello del boss pentito Nino, arrivando a scoprire coloro che furono presumibilmente gli esecutori dell’omicidio di Angela Costantino. Il fratello di Nino, Vincenzo Lo Giudice, 51 anni, suo cognato Bruno Stilo, 51 anni, e il nipote Fortunato Pennestrì, di 38 anni. I tre sono stati arrestati questa mattina nell’ambito di un’operazione che ha portato all’esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare per alcuni affiliati alla cosca Lo Giudice. I reati loro contestati sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, occultamento di cadavere e intestazione fittizia di beni.

Anche la cognata di Angela scomparsa nel 2009 – La storia di Angela Costantino ricorda un’altra storia drammaticamente simile a questa. Un’altra donna, infatti, è scomparsa ormai tre anni fa da Montecampano, in provincia di Terni. Barbara Corvi, 35 anni nel momento della scomparsa, è la cognata di Angela Costantino, come lei aveva sposato uno dei fratelli della grande famiglia dei Lo Giudice. La donna sparì lasciando nella sua abitazione il cellulare e i documenti, in un periodo forse non felice con suo marito. Di lei non si è saputo più nulla né c’è alcuna prova che sia stata uccisa come la cognata. Ciò che però accomuna le due donne, oltre alla parentela, è l’ipotesi che anche Barbara avesse, come Angela, una relazione extraconiugale.

57 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views