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La metà delle persone anziane e fragili non si è ancora vaccinata contro l’influenza

Un board di esperti ha elaborato un Position Paper indirizzato alle istituzioni sanitarie per chiedere il potenziamento della campagna vaccinale contro l’influenza stagionale.
A cura di Davide Falcioni
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La metà delle persone di più di 65 anni e dei pazienti fragili non si non si vaccina contro l'influenza o non riceve il vaccino più adatto, cioè quello "potenziato" che viene raccomandato dal ministero della Salute. A renderlo noto un board di esperti che ha elaborato un Position Paper indirizzato alle istituzioni sanitarie.

Il documento contiene possibili misure per incrementare i tassi di copertura vaccinale contro l'influenza, specie nelle fasce più vulnerabili della popolazione. Gli over-65 e i soggetti fragili a partire dai 60 anni di età "dovrebbero ricevere annualmente la vaccinazione, che è la strategia più efficace per prevenire l'influenza ed evitare le sue complicanze, con una conseguente riduzione del carico di malattia sul nostro Sistema Sanitario Nazionale, nonché sul numero di ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva", si legge nel documento."Tuttavia, nel nostro Paese, sussistono numerosi ostacoli di carattere burocratico, organizzativo e persino culturale".

Sono dieci le misure che secondo gli estensori del documento (Roberto Bernabei, Paolo Castiglia, Giancarlo Icardi, Marco Marchetti, Andrea Mandelli, Graziano Onder, Walter Ricciardi) potrebbero aiutare a migliorare la copertura vaccinale. Si va dalle modalità di stesura dei bandi di gara a indicazioni più stringenti per l'approvvigionamento, fino a una una migliore comunicazione. Determinante poi lo sfruttamento nelle campagne di vaccinazione degli "avamposti territoriali", come i medici di medicina generale e le farmacie: "Hanno dimostrato di poter promuovere e semplificare le campagne di vaccinazione antinfluenzale, facilitando la distribuzione e la somministrazione delle dosi", scrivono. Ciò, tuttavia, non può non passare da "un'adeguata remunerazione aggiuntiva per la partecipazione a strutturate campagne di vaccinazione", aggiungono.

"Il crollo finora mai registrato nelle coperture vaccinali – si legge nel documento – e il conseguente impatto delle epidemie influenzali sulle categorie a rischio, rendono non più procrastinabili interventi incisivi da parte dei decisori pubblici per migliorare la programmazione a livello centrale e sviluppare sinergie più efficaci a livello regionale e locale".

Per il professor Walter Riccardi "quello che serve è una intensificazione delle misure di sanità pubblica per il rilancio delle strategie vaccinali, soprattutto verso le fasce di popolazione a rischio. Il documento elaborato dal board si pone l’ambizioso obiettivo di supportare le Istituzioni sanitarie a tutti i livelli – centrale, regionale e locale – per invertire il trend negativo delle coperture che caratterizza la vaccinazione antinfluenzale a beneficio della salute di anziani e fragili, verso i quali sono oggi disponibili vaccini sicuri e ancora più efficaci e che, soprattutto in presenza di coperture non adeguate, è indispensabile somministrare in modo appropriato. L’attenzione che si registra oggi sul tema della prevenzione è uno dei pochi lasciti positivi del Covid, e rappresenta un’occasione che non va sprecata, per trarne tutti i possibili vantaggi sul fronte delle altre malattie che sono al contempo facilmente trasmissibili e facilmente prevenibili, a partire dall’influenza”.

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