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“La meglio gioventù”: in piazza contro il precariato e la riforma Fornero (VIDEO)

Circa duecento i giovani che hanno manifestato a Roma: «Siamo l’esercito delle false Partite Iva, quelli senza diritti e senza tutele che guadagnano meno di 700 euro al mese». Tra giornalisti, architetti, ingegneri, impiegati di call center, pubblica amministrazione e studenti: il precariato sembra essere la vera democrazia italiana.
A cura di Enrico Nocera
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Flash mob, proteste, manifestazioni. L'estate dei precari non conosce tregua, tra sit-in e mobilitazioni contro la politica lavorativa del governo Monti. Nella serata di ieri, a Roma, circa duecento manifestanti si sono riuniti a Piazza Farnese per dire ancora una volta no a una riforma del lavoro che tale non è: troppe tipologie contrattuali ancora in vita, l'ormai famoso “esercito dei precari” che si alimenta ogni giorno di più”, un sistema di ammortizzatori sociali che si restringe di giorno in giorno. Questi i principali punti critici su cui si concentra la protesta di coloro che sono scesi in piazza, dal comitato “Il nostro tempo è adesso” al coordinamento giornalistico “Errori di stampa”, sino alle finte Partite Iva di cui il nostro Paese si alimenta voracemente.

PARTITE IVA SENZA TUTELA – Il palco di Piazza Farnese è costellato di slogan: debito pubblico, stipendi al palo, disoccupazione giovanile. Sono tanti i temi messi in campo: “Siamo 4 milioni di precari. Destinazione consigliata: Inghilettra”, consiglia uno dei manifesti. Ironia senza sorriso: chi è in piazza consiglia di andare altrove a malincuore, con la speranza reale di rimanere nel proprio Paese. Il contesto economico-politico non è però dei più favorevoli, con la parola “sacrifici” assurta ormai a slogan universale di Palazzo Chigi, con l'accesso al lavoro (e allo stipendio) sempre più proibitivo, e col precariato ormai divenuto stile di vita: «Siamo professionisti pur senza esserlo – dice uno dei manifestanti, fra i molti ad avere una Partita Iva fasulla, nel concreto – in realtà abbiamo obblighi e orari del tutto identici ai lavoratori subordinati. Pur non godendo delle identiche tutele». «Non vedo buone prospettive – dice Maria, 35enne romana – soprattutto alla luce del ddl Fornero sulle Partite Iva, per cui non è prevista alcuna forma di sostegno, nemmeno per la meternità. E io lavoro nella Pubblica Amministrazione, non come libera professionista…»

Precari

LA DEMOCRAZIA DEL PRECARIATO – La precarietà è una condizione di vita assolutamente democratica. È ciò che si ravvisa, dopo aver passato qualche ora con chi manifesta in piazza: avvocati, giornalisti, dipendenti della pubblica amministrazione, impiegati di call center, architetti, ingegneri, studenti. Non c'è distinzione alcuna: tutti godono degli stessi non-diritti. Finanche i lavoratori della Rai, la più grande impresa pubblica mediale e culturale del Paese: «Anzitutto un piccolo chiarimento: quest'azienda non assume – ci dice Giorgio, giornalista “esternalizzato” del servizio pubblico – siamo tantissimi a essere inquadrati come collaboratori esterni, soprattutto co.co.co. e Partite Iva. Una moltitudine di giovani che si trova a lavorare in condizioni indecenti, senza alcuna forma di tutela, dalla malattia alla maternità, fino alle ferie pagate. Nulla di tutto questo. E il ddl Fornero non farà che legittimare questa situazione».

IL TWEET DI VENDOLA – In serata è giunta anche la solidarietà di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia: «Un'intera generazione condannata alla precarietà – scrive su Twitter il presidente di Sinistra e Libertà – non riesce ad intravedere un orizzonte di futuro. Un'intera generazione, la meglio gioventù a cui il centrosinistra ha l'obbligo morale di dare risposte con una netta discontinuità con il passato. Questo governo tecnico non fa altro che ingannare i precari con false promesse»

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