La marcia delle vedove bianche va in scena a Bologna
È andato in scena oggi, a Bologna, un raduno organizzato da due donne, vittime della tragica situazione che sta vivendo il nostro Paese. Sono Elisabetta Bianchi, figlia di un imprenditore, e Tiziana Marrone, moglie di Giuseppe Campaniello, il 58enne di Ozzano Emilia che lo scorso 28 marzo ha deciso di mettere fine ai suoi debiti dandosi fuoco davanti all’Agenzia delle Entrate di Bologna. Un luogo che è diventato tragicamente simbolo di una situazione non più sostenibile e che proprio ieri ha “ospitato”, a Romano di Lombardia, l’ennesimo gesto frutto della disperazione e della crisi economica. Un gesto, quello di Luigi Martinelli che si è rinchiuso nell’edificio armato e con ostaggi, dal quale le donne di Bologna sentono immediatamente di dissociarsi perché “queste cose non si fanno”. Per Tiziana Marrone è, infatti, “comprensibile lo stato d’animo delle persone ma non è possibile condividere tali gesti”.
“È necessario mettersi una mano sulla coscienza” – Le donne in scena a Bologna hanno raccontato di aver avuto l’opportunità di dare spazio alla manifestazione perché in tanti si sono interessati alla loro iniziativa. La solidarietà è arrivata da diverse persone, per esempio dal presidente del Palermo Zamparini, che le organizzatrici della marcia ringraziano sentitamente. Tra le idee delle vedove e delle loro sostenitrici c’è quella di scrivere un libro i cui proventi saranno devoluti alle famiglie delle vittime e poi quella di chiedere alle istituzioni delle città in cui si sono verificati i drammi della crisi di ricordarli con una targa “in memoria delle vittime del fisco”. Poi un appello al Governo “perché è necessario cambiare leggi, mettersi una mano sulla coscienza”. Dovrebbe farlo anche Equitalia, secondo Elisabetta Bianchi, “perché non si può usare una divisa creando sudditanza”.